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Venerdì 11 Luglio 2014
Conflitto in Siria    versione testuale
Emergenza umanitaria senza fine

Il grave conflitto in Siria ha già provocato 200.000 morti e oltre la metà della popolazione costretta a lasciare la propria abitazione.
Accogliendo le numerose richieste di aiuto pervenute da Caritas Siria e dalle altre realtà ecclesiali attive sul territorio nel portare aiuti concreti, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato un milione di euro, proveniente dai fondi dell’8xmille.
La somma viene affidata a Caritas Italiana, perché provveda ad affrontare la prima emergenza e a sostenere progetti di solidarietà (vai al comunicato).
 
A livello politico si susseguono inascoltate le richieste, in primis quella di Papa Francesco, per una tregua e per l’apertura di corridoi umanitari. Il Santo Padre ha ricordato “l’encomiabile sforzo di quei Paesi, soprattutto il Libano e la Giordania, che con generosità hanno accolto nel proprio territorio numerosi profughi siriani” (dal Discorso di lunedì 13 gennaio al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede) e a maggio si è recato lui stesso in Medio Oriente per sostenere ogni sforzo per la pace in quella martoriata regione. 
 
Il Pontificio Consiglio per la Famiglia e Caritas Italiana hanno costantemente rilanciato con forza questi appelli e chiedono la ripresa urgente di un dialogo efficace tra tutte le parti in conflitto. Nel contempo proseguono il loro articolato impegno con aiuti concreti alla popolazione locale a sostegno degli interventi di Caritas Siria - nonostante le enormi difficoltà che nascono da un clima generalizzato di violenza - oltre ad un lavoro di educazione alla pace e alla solidarietà.
"Pace per le famiglie della Siria, dialogo tra le parti in conflitto e libertà per tutti gli ostaggi". Un messaggio che viene ripetuto in ogni occasione ed è stato rilanciato in un video - realizzato da Federico Fazzuoli ed Elisa Greco - proiettato al Salone Internazionale del libro, dall'8 al 12 maggio 2014 .
 
Come tappe di una simbolica Marcia per la Siria, il Pontificio Consiglio per la Famiglia e Caritas Italiana avevano già lanciato varie iniziative di solidarietà a favore delle famiglie siriane.
Prima, il 26 e 27 ottobre 2013, in occasione del Pellegrinaggio mondiale delle Famiglie alla Tomba di San Pietro, per l’assistenza a circa 20.000 siriani, su proposta di Caritas Siria.
Poi con la Lega Calcio Serie A e il CONI, durante le partite di calcio della prima giornata di ritorno il 18 e 19 gennaio 2014 (vai al comunicato congiunto di presentazione).
Inoltre dal 16 al 22 febbraio 2014,  grazie ad un accordo con Ferrovie dello Stato che ha condiviso questa iniziativa di pace, in tutte le grandi stazioni su 1105 schermi è andato in onda un video di 30'' . Lo stesso video -  insieme ad una versione più lunga  - è stato presentato in piazza San Pietro il 14 febbraio durante l’udienza del Papa ai fidanzati.

La Siria si ritrova oggi con oltre il 50% della popolazione in gravi condizioni di precarietà e a rischio vita.
Giordania, Libano, Turchia, Iraq, Egitto sono solo alcune delle nazioni che accolgono circa 2,5 milioni di rifugiati siriani.

I negoziati per il terribile conflitto che dilania il Paese da tre anni  - e che ha causato circa 200.000 vittime e un immenso fiume di rifugiati nei paesi vicini - non hanno avuto esiti. Sono ormai più di 13 milioni i siriani bisognosi di assistenza, tra profughi in Libano, Giordania, Turchia, Iraq, Egitto, e sfollati interni - (vai all' intervista al direttore di Caritas Libano, mons. Simon Faddoul).
Anche la sede Caritas di Aleppo, una delle sei dislocate nelle principali località del Paese è stata colpita nei mesi scorsi da un mortaio. Nonostante tutto il Vescovo di Aleppo, S.E. Mons. Audo, che è anche Presidente di Caritas Siria, insieme agli operatori e i volontari di Caritas Siria, ha preferito restare «nelle strade, per capire le sofferenze del mio popolo e grazie al sostegno e alle preghiere di molte persone in tutto il mondo. Cammino fra la polvere e le macerie, ma non ho paura».
 
Caritas Siria è organizzata con una presenza in sei centri principali del paese: Damasco, Aleppo, Hassaké Litorale, Homs e Horan. Dall’inizio del conflitto, tre anni fa, è riuscita ad assistere un totale di 41.000 famiglie, oltre 260.000 persone, con viveri, medicinali, scuole, alloggi di emergenza. 
 
  
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