Le diverse Caritas del network che lavorano unite presso il quartier generale stabilito in Caritas Nepal, supportano, ciascuna con le proprie competenze, la Chiesa locale nello sforzo di agire insieme per raggiungere i più deboli della società. Sono diverse e molteplici le attività di aiuto organizzate da congregazioni, gruppi di volontari e organizzazioni di ispirazione cristiana sia del Nepal sia giunte da molti stati vicini (vedi l'appello di Caritas Italiana/TV2000).
“E’ impressionante - spiega Giuseppe Pedron, operatore di Caritas Italiana che ha visitato le zone colpite - sia l’entita’ del disastro e la distruzione, sia il pensare al lungo periodo che sara’ segnato dalla mancanza di lavoro, e di sicurezza ma è altrettanto sorprendente il vedere la capacità di reazione di questo popolo che la rigidità della natura ha formato e temprato. Le popolazioni, infatti, si sono da subito attivate per costruire ripari e cercare spazi di dignità anche nella tragedia e sono molteplici gli esempi di solidarietà interna e di persona che pur con famiglie colpite dal sisma non esitano a prodigarsi per il benessere degli altri. Di certo la gara di solidarietà in cui si sono impegnate le nostre comunità italiane, potrà dare basi solide a queste speranze ora solo accennate”.
Le visite costanti ai siti di consegna dei materiali, i doppi controlli nei villaggi, la regolamentazione sull’equa dostribuzione e sulla via preferenziale assicurata ai marginalizzati - aggiunge Pedron - fanno sì che gli interventi di Caritas siano al massimo vicini alle necessità della popolazione, che raggiungano le zone e le nicchie sociali più lontane e che si riducano al massimo i rallentamenti dati dal contesto. La solidarietà internazionale delle Caritas del mondo è un elemento senza il quale tutto quanto si sta facendo non sarebbe possibile e che lascerebbe fette di popolazione non coperte da alcun tipo di soccorso. E’ sorprendente come nei villaggi piu’ remoti, la popolazione non aspetti passivamente l’arrivo degli aiuti ma, mentre da essi riceve la possibilità di continuare, abbia anche già iniziato a ricostruire le proprie abitazioni, a recuperare i materiali dalle case distrutte, a cerare alternative. La tempra della gente di montagna non è stata fiaccata nemmeno dalla devastazione del terremoto”.
A causa infatti della straordinaria gravità di questo sisma, dopo lo stanziamento di tre milioni di euro dai fondi dell’otto per mille disposto nei giorni scorsi, la Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, ha indetto una colletta nazionale, che si è svolta in tutte le chiese italiane domenica 17 maggio 2015, come segno della concreta solidarietà di tutti i credenti.
Sono preziosi anche piccoli contributi: con 25 euro si possono fornire alimenti liofilizzati per una famiglia per un mese, mentre con 10 euro si può assicurare acqua per una famiglia per una settimana, oppure una tenda per ospitare 3 famiglie, oppure 30 kg di riso, sufficienti per una famiglia per un mese.
Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas Italiana, via Aurelia 796 – 00165 Roma, tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Asia/terremoto Nepal” e tramite queste modalità online.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
• Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113