
L'agenda della sicurezza domina il dibattito sociale e politico, in Italia come in Europa. Ma in che modo possiamo veramente realizzare una società più sicura? Il veloce cambiamento del fenomeno migratorio che si è verificato in Italia, assieme ad un più generale contesto di crisi, ha favorito la nascita di tensioni che segnano in maniera significativa il tempo che stiamo vivendo. Italiani e migranti si trovano nella realtà a fronteggiare gli stessi meccanismi che generano una società sempre più diseguale.
Alla crescita di fenomeni di prevaricazione, vulnerabilizzazione e iniquità che colpiscono tutti è necessario fronteggiare una vera e propria emergenza culturale. Le trasformazioni in atto non distinguono tra cittadini di ogni paesi - migranti e residenti - e richiede un governo di fenomeni che tenga conto della complessità, un percorso che assume la necessità di costruire un benessere condiviso e inclusivo.
Questa prospettiva di condivisione rappresenta il primo passo da muovere per raccontare in modo diverso la società del presente e del futuro. È importante elaborare una nuova visione della società italiana che includa i migranti come un "noi" del nostro panorama, un alleato nella battaglia contro l'esclusione e l'ingiustizia sociale.
Un'Europa più sicura, per noi e per i nostri figli, è un'Europa in grado di garantire dignità a tutti, in grado di prevedere un'inclusione intelligente, che rispetta i diritti e garantisce attenzione ai più deboli.
(Per approfondire leggi il documento "Common Home" disponibile qui in PDF)