
L’Anno di Volontariato Sociale (AVS) è un’esperienza proposta dalla Caritas fin dagli anni ’80 e rivolta alle ragazze - nonché ai ragazzi non soggetti agli obblighi di leva - consistente nello svolgere un anno di servizio a tempo pieno e gratuito. La proposta nacque in occasione del Convegno ecclesiale "Evangelizzazione e Promozione Umana" indetto dalla CEI e svoltosi a Roma dal 30 ottobre al 4 novembre 1976. Nelle conclusioni dei lavori della Commissione di studio dedicata a “Evangelizzazione, Promozione Umana e i problemi degli emarginati in Italia”, si leggeva: “La commissione chiede al convegno di fare propria la proposta di farsi carico della promozione del servizio civile sostitutivo di quello militare nella comunità italiana, come scelta esemplare e preferenziale dei cristiani, e di allargare le proposte di servizio civile anche alle donne”.


• condivisione di vita con i poveri, attraverso azioni e servizi con persone e in contesti caratterizzati da povertà, emarginazione, esclusione sociale. Tra questi, si è cercato ove possibile di privilegiare l’attenzione a donne in difficoltà (ragazze madri con problemi, donne immigrate…);
• vita comunitaria in piccoli gruppi, con autogestione dell'alloggio e del vitto, talvolta anche con l'accoglienza temporanea di ospiti, secondo uno stile di sobrietà;
• formazione ai temi della pace e della solidarietà, per sostenere le motivazioni al servizio e le modalità concrete nei singoli ambiti operativi; talvolta la formazione è comune al gruppo di obiettori in servizio presso la stessa Caritas Diocesana;
• animazione sul territorio con la partecipazione a momenti di sensibilizzazione sui temi del servizio, della solidarietà, della pace effettuati presso scuole, associazioni giovanili, parrocchie, attraverso media locali.
Maria Teresa Tavassi è la stata la prima responsabile dell'AVS in Caritas Italiana. In questa video-intervista ne traccia un bilancio.
Fin dai primi anni, la Caritas, insieme a varie espressioni dell'associazionismo giovanile, si è adoperata per un riconoscimento civile dell'esperienza, e in diverse legislature sono state presentate proposte di legge a tal fine. Con la fine della leva obbligatoria e l’istituzione del servizio civile su
base volontaria, aperto anche alle donne, alcune delle istanze presenti nell’esperienza dell’AVS hanno di fatto trovato cittadinanza nella nuova legislazione. Certamente l’adesione delle Caritas, sin dal primo bando, al Servizio civile nazionale istituito con la legge n. 64 del 2001, ha potuto contare sul patrimonio valoriale accumulato con l’AVS. Non a caso, il primo progetto realizzato aveva per titolo “AVS. Il servizio civile delle ragazze”. Negli ultimi anni, alcune Caritas diocesane hanno continuato a proporre l’esperienza dell’AVS ai giovani della propria diocesi, accanto a quella del servizio civile e ad altre forme d’impegno solidale volontario.
