Martedì 15 Marzo 2022
Ci sono luoghi al mondo in cui la pandemia è quella goccia che fa traboccare un vaso di disperazione. Si tratta di Paesi già sofferenti, afflitti da anni di carestie, guerre, povertà, in cui il Covid-19 ha contribuito a dare un colpo di grazia alle popolazioni già in ginocchio. Fra questi Paesi c’è la Siria entrata oggi, 15 marzo, nell’undicesimo anno di un conflitto che sembra ancora lontano dalla fine e che ha provocato oltre 500mila vittime, 6,5 milioni di profughi e altrettanti sfollati interni; a questi si sommano 13,38 milioni di persone nei confini nazionali in stato di bisogno umanitario. Un peggioramento dovuto non tanto agli effetti diretti degli scontri bellici, che pur continuando sono diminuiti di intensità, ma alla povertà dilagante come conseguenza dei numerosi anni di conflitto, a cui si devono sommare la gravissima crisi finanziaria che ha colpito il Libano e la crisi economica derivante dalla pandemia di Covid-19. Il 90% della popolazione siriana infatti, vive ormai sotto la soglia della povertà.
Così il cardinal Zenari in collegamento ad un incontro organizzato da Caritas Italiana l'11 marzo 2022: «Le immagini del bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol di due giorni fa e il pensiero della fame che si avvicina per i nostri fratelli ucraini risvegliano l’angoscia per la tragedia che viviamo da undici anni in Siria, dove la metà degli ospedali sono stati messi fuori uso dalle parti in conflitto e in questi giorni si vedono file interminabili per comprare pane a prezzi calmierati, perché a causa della guerra in Ucraina non si trova più farina. Prego e spero che a nessun altro tocchi questo inferno in cui è piombata la Siria, con una crisi definita la più grave catastrofe provocata dall’uomo dopo la Seconda guerra mondiale»
Dal principio della crisi siriana, iniziata nel marzo 2011, Caritas Italiana ha realizzato più di 100 progetti in Siria e in altri 10 paesi in collaborazione con Caritas Siria, ed e altri partner dei paesi coinvolti dal flusso di profughi siriani.
Nel 2022 l'impegno di Caritas Italiana si concentra nell'area di Damasco e Ghouta per l'assistenza a famiglie particolarmente vulnerabili e la riparazione di abitazioni. In aggiunta ai progetti di emergenza, a Damasco prosegue il programma pluriennale in favore della formazione e lavoro dei giovani e della loro convivenza pacifica. In particolare continua il sostegno al primo centro giovanile di Caritas Siria che offre corsi di formazione nell’ambito dell’artigianato tradizionale damasceno (Ajami): un progetto che ha l’obiettivo di fornire competenze a scopo professionale, ma anche e, soprattutto, di favorire l’incontro e il dialogo tra giovani di diversa estrazione sociale e religiosa. Ricostruendo un tessuto sociale lacerato dalla guerra.
Per conoscere nello specifico gli interventi di Caritas Italiana in Siria vedi il Dossier disponibile al seguente link.
Così il cardinal Zenari in collegamento ad un incontro organizzato da Caritas Italiana l'11 marzo 2022: «Le immagini del bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol di due giorni fa e il pensiero della fame che si avvicina per i nostri fratelli ucraini risvegliano l’angoscia per la tragedia che viviamo da undici anni in Siria, dove la metà degli ospedali sono stati messi fuori uso dalle parti in conflitto e in questi giorni si vedono file interminabili per comprare pane a prezzi calmierati, perché a causa della guerra in Ucraina non si trova più farina. Prego e spero che a nessun altro tocchi questo inferno in cui è piombata la Siria, con una crisi definita la più grave catastrofe provocata dall’uomo dopo la Seconda guerra mondiale»
Dal principio della crisi siriana, iniziata nel marzo 2011, Caritas Italiana ha realizzato più di 100 progetti in Siria e in altri 10 paesi in collaborazione con Caritas Siria, ed e altri partner dei paesi coinvolti dal flusso di profughi siriani.
Nel 2022 l'impegno di Caritas Italiana si concentra nell'area di Damasco e Ghouta per l'assistenza a famiglie particolarmente vulnerabili e la riparazione di abitazioni. In aggiunta ai progetti di emergenza, a Damasco prosegue il programma pluriennale in favore della formazione e lavoro dei giovani e della loro convivenza pacifica. In particolare continua il sostegno al primo centro giovanile di Caritas Siria che offre corsi di formazione nell’ambito dell’artigianato tradizionale damasceno (Ajami): un progetto che ha l’obiettivo di fornire competenze a scopo professionale, ma anche e, soprattutto, di favorire l’incontro e il dialogo tra giovani di diversa estrazione sociale e religiosa. Ricostruendo un tessuto sociale lacerato dalla guerra.
Per conoscere nello specifico gli interventi di Caritas Italiana in Siria vedi il Dossier disponibile al seguente link.
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