Domenica 13 Marzo 2022
“In nome di Dio fermate questo massacro!”. È tornata a levarsi forte la voce oggi all’Angelus di Papa Francesco che chiede anche di “Intensificare i momenti di preghiera… perché Dio converta i cuori ad una ferma volontà di pace”.
Proprio questa mattina la delegazione di Caritas Italiana - guidata dal direttore don Marco Pagniello e partita nei giorni scorsi per manifestare la solidarietà della Chiesa italiana alle persone coinvolte nelle guerra in Ucraina – ha partecipato in Romania insieme alla comunità locale alla celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Iasi, Mons.Josif Paulet e si è poi diretta in Polonia.
Proprio questa mattina la delegazione di Caritas Italiana - guidata dal direttore don Marco Pagniello e partita nei giorni scorsi per manifestare la solidarietà della Chiesa italiana alle persone coinvolte nelle guerra in Ucraina – ha partecipato in Romania insieme alla comunità locale alla celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Iasi, Mons.Josif Paulet e si è poi diretta in Polonia.
Nei giorni scorsi c’è stato l’incontro con Mons.Anton Coșa, Vescovo di Chisinau, in Moldavia, il direttore di Caritas Moldavia e con tutti gli altri organismi ecclesiali che stanno unendo le forze per dare aiuto ai profughi.
In Moldavia la Caritas ha attivato 14 centri di accoglienza che stanno ospitando diverse centinaia di persone a cui offrono assistenza con generi di prima necessità ed ha anche attivato servizi di supporto psicosociale e recupero dello stress, in particolare per famiglie con bimbi piccoli. Inoltre gli operatori e i volontari Caritas sostengono con servizi specifici anche i vari centri di smistamento governativi, assicurando supporto psicosociale, animazione per bambini e preparazione di pasti caldi e si stanno organizzando per interventi di lungo periodo, in particolare per i più vulnerabili.
Poi la delegazione, si è trasferita in Romania e ha visitato il centro di prima accoglienza allestito dalla Caritas diocesana di Iasi a Siret al confine con l'Ucraina, dove si organizza la prima accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra. In pochi giorni nel centro Caritas sono passati oltre 300 rifugiati, con una media di circa 35 al giorno. Si fermano per un paio di giorni per poi proseguire verso altri Paesi, o anche verso altre città della Moldavia dove la rete Caritas riesce ad accogliere 150 persone. Inoltre la Caritas si fa carico trasferendo nei propri centri di persone in situazioni particolari presenti nel Campo pubblico di accoglienza allestito presso lo stadio, dove ci sono 402 posti disponibili per una sosta in genere di poche ore.
Questa mattina c’è stata la visita alla struttura delle suore di Nostra Signora di Sion a Iasi, che ospitano mamme con bambini. Nel centro le persone accolte restano più a lungo anche perché ci sono locali idonei con possibilità di cucina autonoma. Successivamente la delegazione Caritas si è recata al centro di accoglienza del Comune di Iasi, supportato dalla Caritas e della popolazione locale, che ospita dalle 70/80 persone fino a 450, a seconda del flusso dei profughi. Dopo la visita all'Opera "don Guanella" sempre a Iasi, c’è stato l’incontro e la celebrazione eucaristica con il Vescovo Mons.Josif Paulet. La delegazione - che è accompagnata anche Mons. Benoni Ambarus, Vescovo ausiliare della Diocesi di Roma e dalla dott.ssa Elisa Batazzi del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale - è poi partita per la Polonia dove incontrerà la Chiesa locale e visiterà i centri di accoglienza Caritas a Przemysl.
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