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Giovedì 4 Marzo 2021
Dal 5 all’ 8 marzo papa Francesco sarà in Iraq, per portare un messaggio di fraternità e speranza al di là di ogni violenza e sofferenza che questa terra ha vissuto e continua a vivere.
Un Paese consumato da quattro guerre in quattro decenni, con ancora 1,3 milioni di sfollati, un tessuto sociale devastato e una povertà dilagante. Un Paese vittima dell’estremismo religioso come pochi altri al mondo, in cui per centinaia di migliaia di cristiani, yazidi e musulmani stessi, la fede è divenuta motivo di persecuzione sino al martirio.
Un Paese consumato da quattro guerre in quattro decenni, con ancora 1,3 milioni di sfollati, un tessuto sociale devastato e una povertà dilagante. Un Paese vittima dell’estremismo religioso come pochi altri al mondo, in cui per centinaia di migliaia di cristiani, yazidi e musulmani stessi, la fede è divenuta motivo di persecuzione sino al martirio.
Ciononostante proprio in Iraq vi è una Chiesa che non si rassegna all’odio e alla violenza, ma che persevera nella sua testimonianza operosa per costruire ponti e promuovere la dignità umana, in particolare dei più poveri. Una Chiesa che - anche tramite il servizio offerto da Caritas Iraq, le parrocchie e le sue diverse espressioni - ha assistito senza riserve centinaia di migliaia di famiglie di ogni credo religioso, incluse molte di quelle fuggite dalla furia dell’Isis. Un servizio che prosegue in tutto il Paese in favore di fasce particolarmente svantaggiate. Progetti di emergenza, di sostegno alle madri, ai loro bambini, alle iniziative di volontariato giovanile. Significativo a questo riguardo un programma in favore di famiglie impoverite chiamato proprio “Speranza”, che coinvolge i giovani sui temi della convivenza pacifica e dell’impegno per il bene comune, anche con percorsi formativi specifici. Un’iniziativa questa che ha mobilitato migliaia di giovani di differenti gruppi e religioni in tutto il Paese.
Caritas Italiana - che collabora e sostiene da anni queste iniziative in tutto il Paese, sia accompagnando Caritas Iraq e altre espressioni della Chiesa locale, sia promuovendo gemellaggi e visite in loco di cooperazione fraterna, sia finanziando progetti e microprogetti, anche grazie ai fondi dell’8permille della CEI (vedi scheda Paese) - rinnova l’impegno di vicinanza e solidarietà verso questa popolazione martoriata e si unisce alla preghiera del Patriarcato Caldeo affinché questo viaggio di Papa Francesco incoraggi la Chiesa locale a non stancarsi di tessere nuovi legami di fratellanza e di pace, per liberare finalmente dall’odio e dalla violenza l’Iraq e i Paesi del Medio Oriente.
Preghiera del Patriarcato Caldeo:
“Signore, ti affidiamo il viaggio in Iraq di Papa Francesco dal 5 marzo. Che il tuo Santo Spirito sia nei suoi gesti e parole, e nei cuori di chi lo incontra e lo ascolta, perché circolino i doni dell’incoraggiamento, della consolazione, dell’incontro tra etnie, culture e religioni diverse e l’impegno di compiere passi coraggiosi di riconciliazione e collaborazione per il bene comune. Alla Chiesa in Iraq sia donato conforto, luce e forza per non stancarsi di tessere nuovi legami di fratellanza e pace. Signore, libera l’Iraq e i Paesi del Medio Oriente, dall’odio e dalla violenza”.
“Signore, ti affidiamo il viaggio in Iraq di Papa Francesco dal 5 marzo. Che il tuo Santo Spirito sia nei suoi gesti e parole, e nei cuori di chi lo incontra e lo ascolta, perché circolino i doni dell’incoraggiamento, della consolazione, dell’incontro tra etnie, culture e religioni diverse e l’impegno di compiere passi coraggiosi di riconciliazione e collaborazione per il bene comune. Alla Chiesa in Iraq sia donato conforto, luce e forza per non stancarsi di tessere nuovi legami di fratellanza e pace. Signore, libera l’Iraq e i Paesi del Medio Oriente, dall’odio e dalla violenza”.
Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Cristi, a colloquio con Louis Sako, patriarca caldeo di Bagdad (Iraq).
Marcia per la pace, 31 dicembre 2020
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