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Giovedì 5 Settembre 2019
Papa Francesco in Mozambico. Prosegue e si intensifica il piano Caritas per la ricostruzione, dopo il ciclone Idai
«Saluto con affetto l’intero popolo mozambicano che, dal fiume Rovuma fino a Maputo, ci apre le porte per favorire un rinnovato futuro di pace e riconciliazione… Voglio che le mie prime parole di vicinanza e di solidarietà siano rivolte a tutti coloro sui quali si sono abbattuti recentemente i cicloni Idai e Kenneth, le cui devastanti conseguenze continuano a pesare su tante famiglie, specialmente nei luoghi in cui la ricostruzione non è stata ancora possibile e richiede una speciale attenzione». Così ha detto Papa Francesco rivolgendosi questa mattina alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico del Mozambico, prima tappa del viaggio in Africa che nei prossimi giorni lo porterà anche in Madagascar e a Mauritius.
Al suo arrivo è stato accolto con gioia da una popolazione ancora provata dalle ferite del Ciclone Idai che – come ricordato dal Santo Padre - tra il 14 e 15 marzo 2019 si è abbattuto sulle coste centrali colpendo frontalmente la seconda città più popolosa del paese, Beira, e proseguendo il suo tragitto verso l’interno per poi entrare in Malawi e in Zimbabwe. Appena 40 giorni dopo, un secondo ciclone, Kenneth, colpiva le Isole Comore e le coste settentrionali del Mozambico nella provincia di Capo Delgado. Oltre 1000 i morti di cui 648 in Mozambico, 1.700 i feriti e 430.000 gli sfollati. Per settimane ai cicloni sono seguite piogge torrenziali e alluvioni che hanno sommerso interi villaggi per oltre 3000 km2, causando danni ingenti a colture (715.000 ettari), abitazioni (277.000 distrutte o danneggiate), infrastrutture idriche, scuole, strutture sanitarie. Secondo uno studio del governo mozambicano i cicloni e le alluvioni del 2019 sono stati i più devastanti della storia recente, sia in termini di impatto umano e fisico, che di scala geografica, con 2,2 milioni di persone direttamente colpite in 64 distretti e sei province. Particolarmente preoccupanti le condizioni di scarso accesso al cibo per ampie fasce di popolazione che i cicloni hanno esacerbato. L’alta vulnerabilità della popolazione rurale alla variabilità del clima unita a shock climatici sempre più frequenti, pongono nuovamente il tema dell’ingiustizia socio-ambientale che caratterizza l’epoca in cui viviamo: le popolazioni più povere vittime delle disuguaglianze globali e meno responsabili dei cambiamenti climatici pagano il prezzo più alto delle loro conseguenze. Ingiustizia resa ancora più odiosa dagli insufficienti finanziamenti messi a disposizione dai governi di tutto il mondo per coprire le carenze alimentari dei prossimi mesi: solo il 40 % dei bisogni stimati sino a gennaio 2020 risulta coperto.
A quasi sei mesi dalla catastrofe, Caritas Italiana accresce l’impegno per la popolazione del Mozambico a sostegno del piano di ricostruzione e ripristino delle attività produttive lanciato da Caritas Moçambicana. Un intervento articolato in favore di 14.000 famiglie che prevede un pacchetto integrato di aiuti per il sostegno all’agricoltura, la fornitura dimezzi di sussistenza, la riabilitazione di servizi per l’igiene e di strutture per l’approvvigionamento e la conservazione dell’acqua, la riabilitazione e la ricostruzione di abitazioni più sicure per 1.000 famiglie. A ciò, per consentire a circa 5000 studenti di rientrare in scuole sicure, si aggiunge l’impegno per la riparazione e il rafforzamento di 4 plessi scolastici resi inagibili dal ciclone nella diocesi di Beira. Un piano che segue un intenso sforzo di assistenza umanitaria che si è protratto per tutti questi mesi e che continuerà ancora laddove necessario, per consentire un passaggio alla fase della riabilitazione e ricostruzione graduale e attento alle fasce più vulnerabili. In particolare da marzo ad oggi la rete Caritas, in collaborazione anche con altre organizzazioni, ha offerto servizi igienico-sanitari, rifugi di emergenza, forniture domestiche di base, aiuti alimentari e mezzi di sussistenza a oltre 50.000 famiglie (250.000 persone) nelle province di Sofala, Zambézia, Manica e Capo Del Gado.
L’impegno di Caritas Italiana prosegue anche negli altri paesi colpiti dal ciclone in Zimbabwe e in Malawi sia con aiuti di urgenza sia per la ricostruzione e il ripristino delle attività produttive. Complessivamente, grazie anche a un contributo dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, 1.100.000 euro sono stati stanziati in favore delle popolazioni colpite dal ciclone nei tre paesi di cui 800.000 euro per gli interventi in Mozambico. Un impegno che si inserisce nella pluridecennale collaborazione con la Chiesa del Mozambico, avviata sin dai primi anni 2000 e concretizzatasi con molteplici interventi non solo di emergenza ma anche di sviluppo e formazione. Un impegno frutto della solidarietà verso questo popolo di tante persone che in questi anni hanno voluto sostenere gli interventi di Caritas Italiana.
Al suo arrivo è stato accolto con gioia da una popolazione ancora provata dalle ferite del Ciclone Idai che – come ricordato dal Santo Padre - tra il 14 e 15 marzo 2019 si è abbattuto sulle coste centrali colpendo frontalmente la seconda città più popolosa del paese, Beira, e proseguendo il suo tragitto verso l’interno per poi entrare in Malawi e in Zimbabwe. Appena 40 giorni dopo, un secondo ciclone, Kenneth, colpiva le Isole Comore e le coste settentrionali del Mozambico nella provincia di Capo Delgado. Oltre 1000 i morti di cui 648 in Mozambico, 1.700 i feriti e 430.000 gli sfollati. Per settimane ai cicloni sono seguite piogge torrenziali e alluvioni che hanno sommerso interi villaggi per oltre 3000 km2, causando danni ingenti a colture (715.000 ettari), abitazioni (277.000 distrutte o danneggiate), infrastrutture idriche, scuole, strutture sanitarie. Secondo uno studio del governo mozambicano i cicloni e le alluvioni del 2019 sono stati i più devastanti della storia recente, sia in termini di impatto umano e fisico, che di scala geografica, con 2,2 milioni di persone direttamente colpite in 64 distretti e sei province. Particolarmente preoccupanti le condizioni di scarso accesso al cibo per ampie fasce di popolazione che i cicloni hanno esacerbato. L’alta vulnerabilità della popolazione rurale alla variabilità del clima unita a shock climatici sempre più frequenti, pongono nuovamente il tema dell’ingiustizia socio-ambientale che caratterizza l’epoca in cui viviamo: le popolazioni più povere vittime delle disuguaglianze globali e meno responsabili dei cambiamenti climatici pagano il prezzo più alto delle loro conseguenze. Ingiustizia resa ancora più odiosa dagli insufficienti finanziamenti messi a disposizione dai governi di tutto il mondo per coprire le carenze alimentari dei prossimi mesi: solo il 40 % dei bisogni stimati sino a gennaio 2020 risulta coperto.
A quasi sei mesi dalla catastrofe, Caritas Italiana accresce l’impegno per la popolazione del Mozambico a sostegno del piano di ricostruzione e ripristino delle attività produttive lanciato da Caritas Moçambicana. Un intervento articolato in favore di 14.000 famiglie che prevede un pacchetto integrato di aiuti per il sostegno all’agricoltura, la fornitura dimezzi di sussistenza, la riabilitazione di servizi per l’igiene e di strutture per l’approvvigionamento e la conservazione dell’acqua, la riabilitazione e la ricostruzione di abitazioni più sicure per 1.000 famiglie. A ciò, per consentire a circa 5000 studenti di rientrare in scuole sicure, si aggiunge l’impegno per la riparazione e il rafforzamento di 4 plessi scolastici resi inagibili dal ciclone nella diocesi di Beira. Un piano che segue un intenso sforzo di assistenza umanitaria che si è protratto per tutti questi mesi e che continuerà ancora laddove necessario, per consentire un passaggio alla fase della riabilitazione e ricostruzione graduale e attento alle fasce più vulnerabili. In particolare da marzo ad oggi la rete Caritas, in collaborazione anche con altre organizzazioni, ha offerto servizi igienico-sanitari, rifugi di emergenza, forniture domestiche di base, aiuti alimentari e mezzi di sussistenza a oltre 50.000 famiglie (250.000 persone) nelle province di Sofala, Zambézia, Manica e Capo Del Gado.
L’impegno di Caritas Italiana prosegue anche negli altri paesi colpiti dal ciclone in Zimbabwe e in Malawi sia con aiuti di urgenza sia per la ricostruzione e il ripristino delle attività produttive. Complessivamente, grazie anche a un contributo dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, 1.100.000 euro sono stati stanziati in favore delle popolazioni colpite dal ciclone nei tre paesi di cui 800.000 euro per gli interventi in Mozambico. Un impegno che si inserisce nella pluridecennale collaborazione con la Chiesa del Mozambico, avviata sin dai primi anni 2000 e concretizzatasi con molteplici interventi non solo di emergenza ma anche di sviluppo e formazione. Un impegno frutto della solidarietà verso questo popolo di tante persone che in questi anni hanno voluto sostenere gli interventi di Caritas Italiana.
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