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Comunicato stampa (09/07/2019 - .pdf)
Martedì 9 Luglio 2019
A 8 anni dall’indipendenza dal Sudan, proclamata il 9 luglio 2011, il Sud Sudan è ancora vittima di una delle peggiori crisi umanitarie del pianeta: 7 milioni di persone hanno carenza di cibo e alcune zone sono a rischio di grave carestia. Gli sfollati sono 1.9 milioni, 2.3 milioni i profughi fuggiti nei paesi limitrofi. Una situazione aggravata da condizioni climatiche irregolari e siccità in alcune aree.
Nonostante gli accordi di pace, secondo un recente rapporto della missione di pace dell’Onu in Sud Sudan, in alcune zone non cessano le violenze sui civili da parte di milizie e forze governative. Dalla firma degli accordi nel settembre 2018 ad oggi ci sono stati più di 100 morti accertati e 56mila persone sono fuggite dai loro villaggi rifugiandosi altrove nel paese o in Uganda. Complessivamente dal 2013 le stime parlano di almeno 380.000 vittime. Una guerra che ha provocato ferite e danni profondissimi a un paese che già era tra i più impoveriti al mondo, nonostante le sue ricchezze naturali.
Come ha implorato il Papa in occasione dell’incontro avuto con i leader politici dei due paesi nell’aprile 2019, è necessario un impegno coraggioso affinché il “fuoco della guerra si spenga una volta e per sempre”, si superino le “divisioni politiche ed etniche”, si cominci a “costruire la Nazione”. Caritas Italiana, nell’anniversario dell’indipendenza si unisce all’appello del Santo Padre e dei Vescovi del Sud Sudan affinché la guerra cessi nei fatti e si inizi a costruire la pace ponendo le basi per lo sviluppo umano integrale della popolazione stanca e martoriata oramai da decenni. Allo stesso tempo Caritas Italiana in collaborazione con la rete Caritas internazionale ed altre realtà, prosegue il suo impegno accanto alla chiesa locale che si adopera in modo incessante nella risposta umanitaria, per lo sviluppo umano, per la promozione della pace.
Nel 2018, oltre 80.000 persone hanno ricevuto aiuti dalla Caritas Sud Sudan e da altre realtà, con la distribuzione di cibo, sussidi economici, alloggi temporanei, beni di prima necessità, mezzi per il ripristino di attività produttive e la fornitura di assistenza sanitaria. Ne hanno beneficiato anche i profughi sud sudanesi e le comunità ospitanti in Uganda. Un impegno, che prosegue con un piano triennale in cui all’aiuto d’urgenza, ancora necessario, è affiancato un intervento significativo per il sostegno ad attività generatrici di reddito, la riabilitazione di strutture, il sostegno a processi di riconciliazione in tutto il paese.
Interventi possibili grazie anche alla Conferenza Episcopale Italiana, che proprio oggi, attraverso la sua Presidenza, per il quarto anno consecutivo, ha deliberato un nuovo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi 8x1000, in favore della popolazione del Sud Sudan. Ora più che mai è necessaria la solidarietà di tutti per non lasciare solo questo popolo che tenta di rialzarsi.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Emergenza Sud Sudan”) tramite:
• Banca Popolare Etica –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
• Banca Intesa – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
• Banco Posta – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• UniCredit – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
Nonostante gli accordi di pace, secondo un recente rapporto della missione di pace dell’Onu in Sud Sudan, in alcune zone non cessano le violenze sui civili da parte di milizie e forze governative. Dalla firma degli accordi nel settembre 2018 ad oggi ci sono stati più di 100 morti accertati e 56mila persone sono fuggite dai loro villaggi rifugiandosi altrove nel paese o in Uganda. Complessivamente dal 2013 le stime parlano di almeno 380.000 vittime. Una guerra che ha provocato ferite e danni profondissimi a un paese che già era tra i più impoveriti al mondo, nonostante le sue ricchezze naturali.
Come ha implorato il Papa in occasione dell’incontro avuto con i leader politici dei due paesi nell’aprile 2019, è necessario un impegno coraggioso affinché il “fuoco della guerra si spenga una volta e per sempre”, si superino le “divisioni politiche ed etniche”, si cominci a “costruire la Nazione”. Caritas Italiana, nell’anniversario dell’indipendenza si unisce all’appello del Santo Padre e dei Vescovi del Sud Sudan affinché la guerra cessi nei fatti e si inizi a costruire la pace ponendo le basi per lo sviluppo umano integrale della popolazione stanca e martoriata oramai da decenni. Allo stesso tempo Caritas Italiana in collaborazione con la rete Caritas internazionale ed altre realtà, prosegue il suo impegno accanto alla chiesa locale che si adopera in modo incessante nella risposta umanitaria, per lo sviluppo umano, per la promozione della pace.
Nel 2018, oltre 80.000 persone hanno ricevuto aiuti dalla Caritas Sud Sudan e da altre realtà, con la distribuzione di cibo, sussidi economici, alloggi temporanei, beni di prima necessità, mezzi per il ripristino di attività produttive e la fornitura di assistenza sanitaria. Ne hanno beneficiato anche i profughi sud sudanesi e le comunità ospitanti in Uganda. Un impegno, che prosegue con un piano triennale in cui all’aiuto d’urgenza, ancora necessario, è affiancato un intervento significativo per il sostegno ad attività generatrici di reddito, la riabilitazione di strutture, il sostegno a processi di riconciliazione in tutto il paese.
Interventi possibili grazie anche alla Conferenza Episcopale Italiana, che proprio oggi, attraverso la sua Presidenza, per il quarto anno consecutivo, ha deliberato un nuovo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi 8x1000, in favore della popolazione del Sud Sudan. Ora più che mai è necessaria la solidarietà di tutti per non lasciare solo questo popolo che tenta di rialzarsi.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Emergenza Sud Sudan”) tramite:
• Banca Popolare Etica –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
• Banca Intesa – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
• Banco Posta – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
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tel. (+39) 06 661771 - fax (+39) 06 66177602 - E-mail: segreteria@caritas.it