Home Page » Area Stampa » News » 2019 » Marzo » Siria: il coraggio del dialogo. Dossier Caritas a 8 anni dall'inizio del conflitto
Venerdì 15 Marzo 2019
“Beati i costruttori di Pace. Il coraggio del dialogo per una riconciliazione che parta dalle vittime”. È questo il titolo del 45° Dossier con dati e testimonianze (DDT) realizzato da Caritas Italiana e pubblicato on-line (.pdf) nell'ottavo anniversario dell’inizio del conflitto in Siria.
Questa guerra infatti viene fatta iniziare il 15 marzo 2011, quando nella capitale Damasco e in un’altra città del Sud, Daraa, scoppiarono vafrie proteste, la cosiddetta "primavera siriana", a causa dell’arresto di alcuni giovani colti dalla polizia mentre dipingevano graffiti contro il presidente al-Assad. Eppure il suo inizio dovrebbe essere spostato indietro nel tempo, a partire dai primi anni 2000, quando al-Assad avviò quella liberalizzazione dell’economia che ebbe catastrofiche conseguenze sulla popolazione: una fra tutte la sostituzione delle colture tradizionali con grano e cotone.
Nonostante la Siria sia tuttora la peggiore crisi umanitaria dopo la seconda guerra mondiale, da tempo è uscita dall’attenzione dell’opinione pubblica mondiale ed è drammatico ravvisare come non si veda più nessuna iniziativa a favore della pace e, tantomeno, della riconciliazione tra le parti.
La parabola dell’impoverimento che si registra in ogni società ad ogni latitudine, anche in Europa o negli Stati Uniti, in un Paese come la Siria, con l’83% della popolazione in condizione di povertà, quasi 6 milioni di rifugiati e più di 6 milioni di sfollati interni, genera delle conseguenze devastanti nel lungo termine. Ad oggi, una scuola su tre risulta inagibile o gravemente danneggiata, perché colpita deliberatamente. Nelle poche rimaste attive, nonostante i doppi turni ci sono classi da oltre 150 bambini.
Secondo una recente indagine del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, nei Paesi più toccati dalla crisi siriana e irachena (Siria, Iraq, Libano, Giordania, Turchia, Egitto, Cipro) l’intera rete ecclesiale nel biennio 2017-2018 è riuscita a mettere a disposizione circa 516 milioni di dollari, portando aiuto a 3,9 milioni di persone nel solo 2018, attraverso una distribuzione su vasta scala di viveri, il sostegno sanitario, la fornitura di alloggi, il supporto all’istruzione, il ripristino di attività produttive, ... La Chiesa siriana è inoltre impegnata nel mantenere vive le attività pastorali e spirituali, di cui il bisogno è sempre maggiore, proprio a causa delle difficoltà enormi che vivono le comunità, in particolare quella cristiana.
Nello specifico Caritas Italiana, dal 2011 ad oggi, ha avviato 63 progetti con un investimento complessivo di oltre 6 milioni di euro, provenienti da donazioni e dall’otto per mille alla Chiesa Cattolica. Tali fondi sono stati destinati ad aiuti di urgenza, all’istruzione, alla costruzione di percorsi di pace e riconciliazione, ad interventi sanitari, alla riabilitazione socio-economica, all’accompagnamento e alla formazione delle organizzazioni locali. Nel 2019, oltre a interventi a carattere umanitario in tutti i Paesi coinvolti, l’impegno in Siria si focalizza anche su un progetto nazionale che vede protagonisti i giovani siriani, proprio con l’obiettivo di offrire loro opportunità di riconciliazione, attraverso corsi di formazione professionale.
Questo DDT si aggiunge ai 44 già pubblicati da Caritas Italiana a partire dal 2015, tutti disponibili on-line, ed in particolare agli altri 4 già dedicati alla Siria:
- Sulla loro pelle (2018)
- Come fiori tra le macerie (2017)
- Cacciati e rifiutati (2016)
- Strage di innocenti (2015)
Questa guerra infatti viene fatta iniziare il 15 marzo 2011, quando nella capitale Damasco e in un’altra città del Sud, Daraa, scoppiarono vafrie proteste, la cosiddetta "primavera siriana", a causa dell’arresto di alcuni giovani colti dalla polizia mentre dipingevano graffiti contro il presidente al-Assad. Eppure il suo inizio dovrebbe essere spostato indietro nel tempo, a partire dai primi anni 2000, quando al-Assad avviò quella liberalizzazione dell’economia che ebbe catastrofiche conseguenze sulla popolazione: una fra tutte la sostituzione delle colture tradizionali con grano e cotone.
Nonostante la Siria sia tuttora la peggiore crisi umanitaria dopo la seconda guerra mondiale, da tempo è uscita dall’attenzione dell’opinione pubblica mondiale ed è drammatico ravvisare come non si veda più nessuna iniziativa a favore della pace e, tantomeno, della riconciliazione tra le parti.
La parabola dell’impoverimento che si registra in ogni società ad ogni latitudine, anche in Europa o negli Stati Uniti, in un Paese come la Siria, con l’83% della popolazione in condizione di povertà, quasi 6 milioni di rifugiati e più di 6 milioni di sfollati interni, genera delle conseguenze devastanti nel lungo termine. Ad oggi, una scuola su tre risulta inagibile o gravemente danneggiata, perché colpita deliberatamente. Nelle poche rimaste attive, nonostante i doppi turni ci sono classi da oltre 150 bambini.
Secondo una recente indagine del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, nei Paesi più toccati dalla crisi siriana e irachena (Siria, Iraq, Libano, Giordania, Turchia, Egitto, Cipro) l’intera rete ecclesiale nel biennio 2017-2018 è riuscita a mettere a disposizione circa 516 milioni di dollari, portando aiuto a 3,9 milioni di persone nel solo 2018, attraverso una distribuzione su vasta scala di viveri, il sostegno sanitario, la fornitura di alloggi, il supporto all’istruzione, il ripristino di attività produttive, ... La Chiesa siriana è inoltre impegnata nel mantenere vive le attività pastorali e spirituali, di cui il bisogno è sempre maggiore, proprio a causa delle difficoltà enormi che vivono le comunità, in particolare quella cristiana.
Nello specifico Caritas Italiana, dal 2011 ad oggi, ha avviato 63 progetti con un investimento complessivo di oltre 6 milioni di euro, provenienti da donazioni e dall’otto per mille alla Chiesa Cattolica. Tali fondi sono stati destinati ad aiuti di urgenza, all’istruzione, alla costruzione di percorsi di pace e riconciliazione, ad interventi sanitari, alla riabilitazione socio-economica, all’accompagnamento e alla formazione delle organizzazioni locali. Nel 2019, oltre a interventi a carattere umanitario in tutti i Paesi coinvolti, l’impegno in Siria si focalizza anche su un progetto nazionale che vede protagonisti i giovani siriani, proprio con l’obiettivo di offrire loro opportunità di riconciliazione, attraverso corsi di formazione professionale.
Questo DDT si aggiunge ai 44 già pubblicati da Caritas Italiana a partire dal 2015, tutti disponibili on-line, ed in particolare agli altri 4 già dedicati alla Siria:
- Sulla loro pelle (2018)
- Come fiori tra le macerie (2017)
- Cacciati e rifiutati (2016)
- Strage di innocenti (2015)
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