Mercoledì 28 Marzo 2018
Caritas Italiana, da sempre attenta alla questione della disabilità, pubblica on-line il suo 35° Dossier con Dati e Testimonianze dal titolo: "Una scuola per tutti. Il diritto all’educazione per i bambini con disabilità" (.pdf), dedicato in particolare alla condizione dei minori ad Haiti.
«Nel mondo - ricorda il DDT - oltre 1 miliardo di persone, circa il 15% della popolazione, soffre di una qualche forma di disabilità, che rende vulnerabili. In che misura? Lo si comprende solo considerando tutti quei fattori fisici, ambientali e sociali che la determinano e che, se non riconosciuti e se non trovano risposte adeguate, marginalizzano la persona in una condizione di perenne esclusione».
I nuovi dati e le testimonianze contenute nel Dossier indicano che Haiti è un Paese in cui l’inclusione educativa e l’integrazione scolastica dei bambini con disabilità sono ancora a uno stato embrionale. Nel Paese caraibico solo il 7% dei bambini disabili partecipa a un percorso scolastico, mentre il tasso medio di scolarizzazione dei bambini senza disabilità è del 90%.
Dopo il terremoto del 2010 c’è stata una grande mobilitazione. Anche Caritas Italiana si è subito attivata sostenendo in tutto il paese 212 progetti per oltre 24 milioni di euro. Questa imponente presenza internazionale, unita all’aumento dei casi di persone rimaste disabili a seguito delle ferite riportate dalla catastrofe, hanno portato all’attenzione il problema facendo anche emergere dall’oscurità situazioni diffuse di emarginazione e abbandono, discriminazione e superstizione, alle quali le persone con disabilità venivano sottoposte vivendo spesso in forme intollerabili di segregazione, nascoste dai familiari tra le mura domestiche.
Eppure «La qualità della vita all’interno di una società si misura, in buona parte, dalla capacità di includere coloro che sono più deboli e bisognosi, nel rispetto effettivo della loro dignità di uomini e di donne. [...] Anche la persona con disabilità e fragilità fisiche, psichiche o morali, deve poter partecipare alla vita della società ed essere aiutata ad attuare le sue potenzialità nella varie dimensioni» ha ricordato un anno fa Papa Francesco incontrando la Comunità di Capodarco (25 febbraio 2017).
In questa prospettiva nel DDT si sottolinea che «occorre un passaggio. Di mentalità. Una Pasqua. Occorre lavorare sui territori e nelle comunità, sensibilizzare ad ogni livello, promuovere un’inclusione educativa e un apprendimento cooperativo finalizzati a uno “sviluppo umano integrale” per tutti. Nessuno escluso».
Questo Dossier si aggiunge ai 34 già pubblicati da Caritas Italiana a partire dal 2015, tutti disponibili on-line, ed in particolare agli altri 4 già dedicati ad Haiti:
- Ripartire dalla terra (2017)
- Rimpatri forzati (2016)
- Concentrato di povertà (2016)
- Se questo è un detenuto (2015)
«Nel mondo - ricorda il DDT - oltre 1 miliardo di persone, circa il 15% della popolazione, soffre di una qualche forma di disabilità, che rende vulnerabili. In che misura? Lo si comprende solo considerando tutti quei fattori fisici, ambientali e sociali che la determinano e che, se non riconosciuti e se non trovano risposte adeguate, marginalizzano la persona in una condizione di perenne esclusione».
I nuovi dati e le testimonianze contenute nel Dossier indicano che Haiti è un Paese in cui l’inclusione educativa e l’integrazione scolastica dei bambini con disabilità sono ancora a uno stato embrionale. Nel Paese caraibico solo il 7% dei bambini disabili partecipa a un percorso scolastico, mentre il tasso medio di scolarizzazione dei bambini senza disabilità è del 90%.
Dopo il terremoto del 2010 c’è stata una grande mobilitazione. Anche Caritas Italiana si è subito attivata sostenendo in tutto il paese 212 progetti per oltre 24 milioni di euro. Questa imponente presenza internazionale, unita all’aumento dei casi di persone rimaste disabili a seguito delle ferite riportate dalla catastrofe, hanno portato all’attenzione il problema facendo anche emergere dall’oscurità situazioni diffuse di emarginazione e abbandono, discriminazione e superstizione, alle quali le persone con disabilità venivano sottoposte vivendo spesso in forme intollerabili di segregazione, nascoste dai familiari tra le mura domestiche.
Eppure «La qualità della vita all’interno di una società si misura, in buona parte, dalla capacità di includere coloro che sono più deboli e bisognosi, nel rispetto effettivo della loro dignità di uomini e di donne. [...] Anche la persona con disabilità e fragilità fisiche, psichiche o morali, deve poter partecipare alla vita della società ed essere aiutata ad attuare le sue potenzialità nella varie dimensioni» ha ricordato un anno fa Papa Francesco incontrando la Comunità di Capodarco (25 febbraio 2017).
In questa prospettiva nel DDT si sottolinea che «occorre un passaggio. Di mentalità. Una Pasqua. Occorre lavorare sui territori e nelle comunità, sensibilizzare ad ogni livello, promuovere un’inclusione educativa e un apprendimento cooperativo finalizzati a uno “sviluppo umano integrale” per tutti. Nessuno escluso».
Questo Dossier si aggiunge ai 34 già pubblicati da Caritas Italiana a partire dal 2015, tutti disponibili on-line, ed in particolare agli altri 4 già dedicati ad Haiti:
- Ripartire dalla terra (2017)
- Rimpatri forzati (2016)
- Concentrato di povertà (2016)
- Se questo è un detenuto (2015)
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