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Documenti:
- Rapporto sulla Protezione internazionale in Italia 2016 (.pdf)
- Sintesi Rapporto sulla Protezione internazionale in Italia 2016 (.pdf)
- Slide presentazione Rapporto sulla Protezione internazionale in Italia 2016 (.pdf)
- Comunicato stampa - 15/11/2016 (.pdf)
- Invito Seminario presentazione (.pdf)
Precedenti Rapporti:
Martedì 9 Gennaio 2018
È stato presentato il 16 novembre alle 11:00 a Roma, presso la Sala Presidenza ANCI (via Dei Prefetti, 46), il Rapporto 2016 sulla Protezione Internazionale in Italia (.pdf), a cura di Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, ANCI/SPRAR/CITTALIA e in collaborazione con l’UNHCR, giunto alla sua terza edizione.
Il Rapporto fa il punto sul fenomeno dei migranti forzati nel mondo e su quello dei richiedenti protezione internazionale in Italia e in Europa, con un importante focus sulla salute mentale e immigrazione nel nostro Paese. Nel 2015 e nel primo semestre del 2016 si sono acuite e cronicizzate molte situazioni di guerra: si contano 35 conflitti in atto e 17 situazioni di crisi. Tali scenari di guerra provocano la fuga di un numero tanto maggiore di persone quanto più lungo e cruento diventa il conflitto o quanto più perdurano nel tempo situazioni di insicurezza, violenza e violazione dei diritti umani. Nel mondo, nel corso del 2015, sono state costrette a fuggire dalle loro case, circa 34mila persone al giorno: in media 24 persone al minuto.
Altri motivi di fuga sono costituiti dalle disuguaglianze economiche, dalle disuguaglianze nell’accesso al cibo e all’acqua, dal fenomeno del cosiddetto land grabbing (la sottrazione di terreni produttivi nei paesi più poveri) e dall’instabilità creata dagli attentati terroristici. Nel 2015 sono stati 65,3 milioni i migranti forzati nel mondo, di cui 21,3 milioni di rifugiati, 40,8 milioni di sfollati interni e 3,2 milioni di richiedenti asilo. Nello scenario mondiale, i Paesi che accolgono il maggior numero di rifugiati si trovano in regioni in via di sviluppo. La Turchia si conferma il Paese che ospita il maggior numero di rifugiati con 2,5 milioni di persone accolte, rispetto agli 1,6 milioni dello scorso anno; la Siria è il primo paese di origine con 4,9 milioni di rifugiati.
Alla conferenza stampa di presentazione di questo 3° Rapporto sono intervenuti: Veronica Nicotra (segretario generale Anci), Leonardo Domenici (presidente Fondazione Cittalia), mons. Gian Carlo Perego (direttore generale della Fondazione Migrantes), Matteo Biffoni (sindaco di Prato e delegato immigrazione ANCI) e Domenico Manzione (sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno). Hanno partecipato anche i rappresentanti di tutti gli enti promotori.
Il Rapporto fa il punto sul fenomeno dei migranti forzati nel mondo e su quello dei richiedenti protezione internazionale in Italia e in Europa, con un importante focus sulla salute mentale e immigrazione nel nostro Paese. Nel 2015 e nel primo semestre del 2016 si sono acuite e cronicizzate molte situazioni di guerra: si contano 35 conflitti in atto e 17 situazioni di crisi. Tali scenari di guerra provocano la fuga di un numero tanto maggiore di persone quanto più lungo e cruento diventa il conflitto o quanto più perdurano nel tempo situazioni di insicurezza, violenza e violazione dei diritti umani. Nel mondo, nel corso del 2015, sono state costrette a fuggire dalle loro case, circa 34mila persone al giorno: in media 24 persone al minuto.
Altri motivi di fuga sono costituiti dalle disuguaglianze economiche, dalle disuguaglianze nell’accesso al cibo e all’acqua, dal fenomeno del cosiddetto land grabbing (la sottrazione di terreni produttivi nei paesi più poveri) e dall’instabilità creata dagli attentati terroristici. Nel 2015 sono stati 65,3 milioni i migranti forzati nel mondo, di cui 21,3 milioni di rifugiati, 40,8 milioni di sfollati interni e 3,2 milioni di richiedenti asilo. Nello scenario mondiale, i Paesi che accolgono il maggior numero di rifugiati si trovano in regioni in via di sviluppo. La Turchia si conferma il Paese che ospita il maggior numero di rifugiati con 2,5 milioni di persone accolte, rispetto agli 1,6 milioni dello scorso anno; la Siria è il primo paese di origine con 4,9 milioni di rifugiati.
Alla conferenza stampa di presentazione di questo 3° Rapporto sono intervenuti: Veronica Nicotra (segretario generale Anci), Leonardo Domenici (presidente Fondazione Cittalia), mons. Gian Carlo Perego (direttore generale della Fondazione Migrantes), Matteo Biffoni (sindaco di Prato e delegato immigrazione ANCI) e Domenico Manzione (sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno). Hanno partecipato anche i rappresentanti di tutti gli enti promotori.
Per Caritas Italiana è stata l'occasione di rilanciare quanto dichiarato durante il Seminario su "Europa non exit" del 14-15 novembre da parte del direttore don Francesco Soddu: "La Conferenza episcopale italiana, tramite i suoi organismi Caritas italiana e Fondazione Migrantes, e insieme alla Comunità di Sant’Egidio, ha intenzione di finanziare corridoi umanitari per 500 profughi sudanesi, eritrei e somali che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità nei campi in Etiopia.". “Stiamo aspettando la definizione di un protocollo d’intesa con i ministeri degli Esteri e dell’Interno – ha spiegato poi don Soddu -. Siamo alle battute finali e non vediamo l’ora di cominciare per dare vita a questo desiderio condiviso".
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14.30, si svolgerà presso Centro Congressi Roma Eventi - Sala Fellini (Via Alibert 5a) un Seminario in occasione della pubblicazione del Terzo Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia con il seguente programma:
15.00 PRESENTAZIONE
Oliviero Forti (Caritas Italiana)
15:30 IMMIGRAZIONE E SALUTE MENTALE
Marco Mazzetti (Soc. It. Medicina delle Migrazioni)
Serena Battilomo (Ministero della Salute)
Sebastiano Scaglione (Progetto Sprar Comune Canicattini Bagni)
16:30 DIBATTITO
17:00 LA FILIERA DELLA ACCOGLIENZA
Daniela Di Capua (Servizio Centrale dello Sprar)
Luca Pacini (ANCI - Fondazione Cittalia)
Annalisa Faccini (Progetto Sprar Comune Bologna)
Marco Zanetta (Progetto Sprar Provincia Brescia)
18:30 DIBATTITO e CONCLUSIONI
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