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Venerdì 21 Luglio 2017
A poco più di un mese dal terremoto che ha sconvolto l'isola di Lesbo, un violento sisma si è abbattuto su Kos all'1.30 di notte, ora locale. La scossa tellurica, con epicentro tra la città costiera di Bodrum e le vicine isole greche, ha scatenato il panico tra i cittadini dell'Egeo orientale e le migliaia di turisti giunti a Kos per le vacanze estive. Due persone - un cittadino turco e uno svedese- sono morte per il crollo del soffitto di un bar , mentre più di 100 sono i feriti. Migliaia di residenti e turisti hanno trascorso la notte in strada. Centinaia gli edifici danneggiati, molti in particolare del centro storico , tra cui l'antica moschea e la fortezza del 14° secolo situata all'ingresso del porto principale. Proprio quest'ultima è fra le strutture dell'isola ad aver subito maggiori lesioni , tanto che tutti i servizi di trasporto marittimo sono stati sospesi. Secondo l'arcivescovo di Atene mons. Rossolatos, ordinario per le isole del dodecanneso anche la Chiesa cattolica e le adiacenti strutture avrebbero subito dei danni , di cui non è ancora chiara l'entità.
Anche Kos come Lesbos dal 2015 è al centro della rotta migratoria che dal Medio Oriente porta verso l'Europa attraverso le isole greche. Presente sull'isola colpita dal violento sisma un hot spot che attualmente ospita 2.875 migranti su una capienza massima di 1.178.
Questi terremoti rappresentano un duro colpo anche per il turismo, fonte principale di reddito sia a Lesbos che a Kos, che proprio a causa dell'emergenza migranti, nel 2016 aveva subito un drastico calo, in una Grecia ormai allo stremo dopo oltre 7 anni di crisi economica.
Per rispondere a questa grave situazione, già in occasione del sisma di Lesbos, anche il Santo Padre aveva espresso la sua solidarietà alla popolazione locale con una offerta di 50.000 euro, destinati attraverso la nunziatura apostolica in Grecia alla ricostruzione della scuola elementare di Polichnios e delle chiese ortodosse gravemente danneggiate dal sisma.
Caritas Italiana è da tempo accanto alla Caritas locale e, grazie anche a fondi Cei 8x1000 supporta le attività avviate a sostegno della popolazione migrante. Inoltre sta promuovendo dal 2012 progetti per la popolazione greca, di sostegno al reddito e di sviluppo dell'imprenditoria sociale, nell'ambito del vasto programma dei “Gemellaggi Solidali”. Grazie alla collaborazione di 16 Caritas diocesane italiane gemellate con le Caritas diocesane greche, sono nati progetti concreti di risposta alla crisi, che vedono le famiglie come principali beneficiari.
Dopo quest’ultima emergenza ha subito espresso vicinanza e solidarietà alla Chiesa locale con cui resta in contatto per monitorare la situazione e offrire il proprio aiuto.
Anche Kos come Lesbos dal 2015 è al centro della rotta migratoria che dal Medio Oriente porta verso l'Europa attraverso le isole greche. Presente sull'isola colpita dal violento sisma un hot spot che attualmente ospita 2.875 migranti su una capienza massima di 1.178.
Questi terremoti rappresentano un duro colpo anche per il turismo, fonte principale di reddito sia a Lesbos che a Kos, che proprio a causa dell'emergenza migranti, nel 2016 aveva subito un drastico calo, in una Grecia ormai allo stremo dopo oltre 7 anni di crisi economica.
Per rispondere a questa grave situazione, già in occasione del sisma di Lesbos, anche il Santo Padre aveva espresso la sua solidarietà alla popolazione locale con una offerta di 50.000 euro, destinati attraverso la nunziatura apostolica in Grecia alla ricostruzione della scuola elementare di Polichnios e delle chiese ortodosse gravemente danneggiate dal sisma.
Caritas Italiana è da tempo accanto alla Caritas locale e, grazie anche a fondi Cei 8x1000 supporta le attività avviate a sostegno della popolazione migrante. Inoltre sta promuovendo dal 2012 progetti per la popolazione greca, di sostegno al reddito e di sviluppo dell'imprenditoria sociale, nell'ambito del vasto programma dei “Gemellaggi Solidali”. Grazie alla collaborazione di 16 Caritas diocesane italiane gemellate con le Caritas diocesane greche, sono nati progetti concreti di risposta alla crisi, che vedono le famiglie come principali beneficiari.
Dopo quest’ultima emergenza ha subito espresso vicinanza e solidarietà alla Chiesa locale con cui resta in contatto per monitorare la situazione e offrire il proprio aiuto.
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