Mercoledì 3 Maggio 2017
Il rito di "Crisci ranni" «è diventato la festa pasquale della città»
Al suono delle campane di tutte le chiese di Modica (RG) bassa, alle diciotto in punto di sabato scorso, l'antico rito si è rinnovato con tutta la "freschezza" della sua forza evocativa. "Crisci ranni, crisci ranni, crisci ranni": per tre volte è stato scandito, mentre i papà e le mamme hanno alzato al cielo i loro figli in segno di "benedizione". È stato don Gianni Treglia, missionario della comunità intercongregazionale che vive a Modica e opera a servizio dei migranti, a introdurre il rito di "Crisci ranni", che ha riempito piazza Matteotti di genitori, bambini e giovani per un momento che diventa sempre di più un patrimonio della città. Un rito antico "recuperato" in questi anni, con il coinvolgimento delle scuole.
Sul palco tanti altri sacerdoti di Modica e le autorità cittadine: il sindaco, il vicesindaco e l’assessore ai Servizi sociali. Il pomeriggio è iniziato con un momento di animazione a cura degli animatori del cantiere educativo "Crisci ranni". Poi una rappresentazione: il mito di Demetra e Persefone, a cura della compagnia "Hobby Actors". Oltre tremila gli studenti delle scuole modicane che si sono preparati in questi mesi alla festa e al rito di 'Crisci ranni': dai bambini delle elementari ai giovani degli Istituti superiori. Quest'anno il tema al centro della riflessione era il cibo.
«Crisci ranni è diventata la festa pasquale della città – spiega il direttore della Caritas diocesana di Noto, Maurilio Assenza –, per il processo corale che la prepara e la rende città che di anno in anno si sente coinvolta in passaggi di crescita silenziosi ma efficaci nel tempo, com'è stata per la resurrezione di Gesù. E quest'anno è molto bello il tema del cibo che dice insieme nutrimento, equilibrio, convivialità».
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