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Sabato 7 Novembre 2020
"Casa, bene comune. Il diritto all'abitare nel contesto europeo" (.pdf) è il titolo del 60° Dossier con Dati e Testimonianze (DDT) di analisi legislativa sul diritto alla casa nel continente europeo, che Caritas Italiana pubblica interamente online in vista dell'anniversario della caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989).
Pur nell’ambito di un quadro giuridico di spessore, la casa infatti resta per molti europei una meta difficile da raggiungere. Nell'Unione Europea circa 700 mila persone affrontano ogni notte il problema dell’assenza di casa e il fenomeno è aumentato del 70% in dieci anni. Il 38% delle famiglie povere europee spende più del 40% del reddito per mantenere la propria abitazione e un quarto di esse vive in alloggi sovraffollati.
Come ricorda anche il nostro ultimo Rapporto sulla povertà ed esclusione sociale in Italia, nel nostro Paese oltre 1,8 milioni di famiglie sono in condizioni di povertà assoluta e chi vive in affitto ha una situazione più critica: circa 850 mila famiglie povere in locazione, quasi la metà di tutte le famiglie povere, con condizioni più critiche nel Mezzogiorno. I senza dimora sono 51mila e la loro condizione è stata aggravata dall'arrivo della pandemia per COVID-19. Ogni anno inoltre arriva l’assalto del gelo che crea situazioni ad alto rischio per chi non ha una casa o una sistemazione al coperto e riscaldata: dai clochard ai ragazzi sbandati, dagli anziani ai padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi un’abitazione.
L'edilizia pubblica (4% del patrimonio abitativo nazionale) risponde a una quota minima di popolazione: un quinto del mercato dell'affitto, una delle quote più basse d'Europa. La morosità è passata da percentuali irrisorie dei primi anni Ottanta all’attuale 90% del totale delle ragioni delle sentenze di sfratto emesse. Le domande di edilizia pubblica inevase presso Comuni e IACP ammontano a circa 650.000; 4 milioni di giovani tra i 25 e i 39 anni risiedono ancora nelle famiglie di origine; 4 milioni i lavoratori stranieri che vivono in affitto, l'80% in coabitazione e in condizioni di sovraffollamento.
Nella cornice giuridica europea, il diritto alla casa è di pertinenza esclusiva dei singoli Stati. Per tale motivo, il sistema di politiche abitative pubbliche appare disomogeneo e i livelli di accesso al bene casa non appaiono uniformemente distribuiti. Sono comunque presenti in Europa molte esperienze innovative da cui è possibile trarre utili piste di lavoro per favorire una migliore esigibilità del fondamentale diritto a un degno abitare.
Questo DDT si aggiunge ai 59 già pubblicati da Caritas Italiana, tutti disponibili on-line.
Pur nell’ambito di un quadro giuridico di spessore, la casa infatti resta per molti europei una meta difficile da raggiungere. Nell'Unione Europea circa 700 mila persone affrontano ogni notte il problema dell’assenza di casa e il fenomeno è aumentato del 70% in dieci anni. Il 38% delle famiglie povere europee spende più del 40% del reddito per mantenere la propria abitazione e un quarto di esse vive in alloggi sovraffollati.
Come ricorda anche il nostro ultimo Rapporto sulla povertà ed esclusione sociale in Italia, nel nostro Paese oltre 1,8 milioni di famiglie sono in condizioni di povertà assoluta e chi vive in affitto ha una situazione più critica: circa 850 mila famiglie povere in locazione, quasi la metà di tutte le famiglie povere, con condizioni più critiche nel Mezzogiorno. I senza dimora sono 51mila e la loro condizione è stata aggravata dall'arrivo della pandemia per COVID-19. Ogni anno inoltre arriva l’assalto del gelo che crea situazioni ad alto rischio per chi non ha una casa o una sistemazione al coperto e riscaldata: dai clochard ai ragazzi sbandati, dagli anziani ai padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi un’abitazione.
L'edilizia pubblica (4% del patrimonio abitativo nazionale) risponde a una quota minima di popolazione: un quinto del mercato dell'affitto, una delle quote più basse d'Europa. La morosità è passata da percentuali irrisorie dei primi anni Ottanta all’attuale 90% del totale delle ragioni delle sentenze di sfratto emesse. Le domande di edilizia pubblica inevase presso Comuni e IACP ammontano a circa 650.000; 4 milioni di giovani tra i 25 e i 39 anni risiedono ancora nelle famiglie di origine; 4 milioni i lavoratori stranieri che vivono in affitto, l'80% in coabitazione e in condizioni di sovraffollamento.
Nella cornice giuridica europea, il diritto alla casa è di pertinenza esclusiva dei singoli Stati. Per tale motivo, il sistema di politiche abitative pubbliche appare disomogeneo e i livelli di accesso al bene casa non appaiono uniformemente distribuiti. Sono comunque presenti in Europa molte esperienze innovative da cui è possibile trarre utili piste di lavoro per favorire una migliore esigibilità del fondamentale diritto a un degno abitare.
Questo DDT si aggiunge ai 59 già pubblicati da Caritas Italiana, tutti disponibili on-line.
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