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 Comunicato stampa (27/08/2015)
Mercoledì 26 Agosto 2015
Migranti: emergenza umanitaria nell'Est Europa   versione testuale

Mentre continua il flusso dei migranti provenienti dal Nord Africa attraverso il Mediterraneo, assume dimensioni drammatiche lo spostamento di migliaia di persone lungo la nuova rotta migratoria che dalla Turchia si snoda per centinaia di chilometri attraverso Grecia, Macedonia, Serbia per arrivare in Ungheria, con lo scopo di cercare asilo e protezione in Europa dall’inasprirsi della guerra in Siria, dall’instabilità politica e dalle sistematiche violenze. Sono soprattutto siriani, iracheni e afghani, tra cui molte donne e bambini, i rifugiati che stanno percorrendo la strada della speranza per arrivare nei paesi dell’Est Europa che colti di sorpresa sono sprovvisti di programmi di accoglienza specifici.

Beyan è una delle tante persone incontrate dai volontari Caritas, che attualmente vive nel parco di Belgrado mentre aspetta un autobus che la porti al nord, ma gli autobus sono pieni. L’obiettivo è di raggiungere Horgos, una città di confine che ora è diventato un grande campo rifugiati. Da lì Beyan cercherà di attraversare il confine per aggiungersi alle oltre 66.000 persone che secondo l'Alto commissariato dell'Onu per i profughi (Unhcr), hanno richiesto asilo in Serbia in questi ultimi mesi, di cui 4.000 minori non accompagnati.
 
Leggi l'approfondimento sulle situazioni nei vari paesi (.pdf)

“Un’emorragia continua perché la comunità internazionale resta inerte e non affronta le cause a monte di questa tragedia umana” sostiene don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana. Una crisi umanitaria che va affrontata come tale.
 
Le Caritas dell’Est Europa con il sostegno di tutta la rete europea si sono attivate per cercare di portare aiuti a questa marea umana priva di tutto: generi alimentari, acqua, materiale per l’igiene, pannolini per i neonati, ma soprattutto una parola di conforto nei tanti bivacchi di fortuna che si incontrano nelle città di questi paesi. L’inverno è alle porte e occorre un’azione tempestiva e generosa per accogliere e assistere con dignità questi rifugiati.
Non basta tuttavia la sola solidarietà, occorre agire politicamente e servono soluzioni durature e rispettose dei diritti di coloro che fuggono dalle guerre. L’Agenda europea sull’immigrazione, presentata dalla Commissione europea lo scorso 12 maggio, anche se contiene novità nella gestione del fenomeno migratorio, è lontana dal proporre soluzioni efficaci e condivisibili.
 
Caritas Italiana ha elaborato, insieme alle altre principali organizzazioni di tutela dei migranti (fra cui l’Unhcr), alcune proposte, tra cui l’apertura di canali umanitari di ingresso verso l’Europa; l’impegno dei paesi europei ad accogliere un numero significativo di rifugiati con quote di reinsediamento; la creazione di alternative legali (riunificazione familiare, sponsorizzazioni private, visti di lavoro o di studio) per evitare che le persone bisognose di protezione internazionale ricorrano a pericolose traversate; la  ripartizione della responsabilità rispetto agli arrivi, per evitare che pochi paesi (Grecia, Germania, Italia, Svezia e Ungheria in testa) ricevano la gran parte delle richieste d’asilo. Si auspica infine il superamento del Regolamento di Dublino, come ha appena annunciato la Germania, per garantire una corretta gestione dei flussi migratori.