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Giovedì 28 Maggio 2020
La testimonianza dei volontari della Caritas di Cagliari   versione testuale

Nella Caritas diocesana di Cagliari, in Sardegna, i giovani in servizio civile, insieme agli altri volontari, si stanno occupando principalmente della gestione delle donazioni e delle distribuzioni dei viveri in un centro allestito per fronteggiare l'emergenza presso la Fiera di Cagliari.
 
Grazie alla rimodulazione mista dei loro progetti stanno svolgendo diverse attività di segreteria, presa in carico telefonica della richiesta di aiuto e di aggiornamento delle schede dell'Osservatorio Povertà e Risorse, catalogazione delle donazioni, smistamento e organizzazione dei pacchi alimentari che sono in parte consegnati a domicilio e in parte distribuiti su appuntamento in loco.  Da remoto svolgono delle attività di registrazione dati ,archivio e si dedica un'ora e mezzo settimanale al confronto e supporto "formativo" a distanza grazie alle diverse applicazioni telefoniche che disponiamo (skype, zoom). In programma per le prossime settimane, hanno delle attività educative per la futura ripresa del servizio (al momento non le hanno ancora iniziate) che speriamo possa avvenire con gradualità a partire dal mese prossimo. 
 
Un mese fa nessuno di loro aveva dato conferma per rimodulare il progetto perché si sentivano confusi vista l'improvvisa situazione di fermo,  quindi seguendo una scelta di responsabilità, avevano optato per "restare a casa". Oggi, sono molto contenti e si sentono utili nonostante sia un servizio che non hanno scelto ma sono comunque rispettati i valori che il servizio civile racchiude. Per noi,  il loro servizio,  diventa ancora di più un'occasione per crescere nella solidarietà e nella corresponsabilità civile per un impegno cristiano e politico per costruire una società più giusta.
 
 
 
Le voci dei volontari.
 
Alice
Mi sento utile anche se si vedono situazioni drammatiche che prima di questo momento potevamo solo immaginare. Il servizio è totalmente diverso, sono passata da un'attività oratoriale ad un'attività di gestione delle donazioni e di distribuzione ma sono molto contenta, sto offrendo il mio tempo e quando rientro a casa sono felice. Inoltre, il servizio,  mi sta offrendo la possibilità di conoscere meglio i miei colleghi anche se con le giuste "distanze", tante sono le persone che collaborano con la Caritas e anche se indirettamente stiamo conoscendo meglio il nostro ente. 
 
Francesco
E' un'esperienza bella e positiva seppur emotivamente carica perché ti rende consapevole delle fragilità che esistono nel territorio ed è inevitabile non pensare alle ripercussioni future che questa situazione  porterà anche in futuro. Nel centro arrivano richieste anche dalla comunità straniera che vive il territorio quindi in un certo senso non sto svolgendo attività totalmente diverse dal progetto che avevo scelto, anzi sto avendo un quadro più globale dei servizi che la Caritas gestisce. 
 
Maria
Io tra le varie attività che svolgo preferisco l'archiviazione delle schede ospo e la gestione delle chiamate e delle richieste di aiuto, mi fa sentire bene poter offrire delle parole di conforto in un momento così drammatico che tutti ricorderemo per sempre. 
Elisa Desogus 28 anni, inizialmente avevo paura di riprendere il servizio, sono stata un mese chiusa a casa senza avere contatti con l'esterno ed ero in ansia per la situazione che avrei potuto vivere.  Grazie alla collaborazione della responsabile e dal supporto dei colleghi, che ha avuto molta pazienza e comprensione, mi sono piano piano lasciata trasportare dalla nuova "avventura" perché la mia voglia di sentirmi utile era più forte della "paura" di incorrere nel virus. Alla fine mi trovo bene, sono contenta e svolgo un'attività di smistamento delle donazioni e archiviazione. Abbiamo tutti le protezioni e usiamo quotidianamente i disinfettanti. Mi manca il servizio nella casa minori però mi sento comunque soddisfatta e utile, perché stiamo aiutando l'intera comunità a risollevarsi . 
 
Francesca
Il servizio sta andando bene rispetto all'oratorio svolgiamo diverse attività, io mi occupo della spesa alimentare e sto vivendo forti emozioni. Spesso fuori dal padiglione vediamo la gente che fa la fila e ci fa riflettere sulla situazione che si vive. Non so quando potrà ripartire l'oratorio o quando la situazione potrà ritornare " normale" ma sono contenta perché, anche se in maniera diversa, sto svolgendo delle attività che mi fanno sentire utile. 
 
Roberta
Stiamo svolgendo un servizio che ci unisce e ci fa sentire parte attiva di una comunità, questo è il servizio civile.