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Kirghizistan   versione testuale
L’impegno di Caritas Italiana in Kirghizistan si è concentrato nelle province di Osh e Jalal Abad.  
 
A seguito delle violenze del giugno 2010, Caritas Italiana, tramite varie organizzazioni locali, ha fornito assistenza a circa 2.350 famiglie  (circa 14.100 persone) che avevano bisogno di un riparo e altri servizi di base per affrontare l'inverno.
 
Il Paese
Paese in gran parte costituito da paesaggi montani, oggi ospita circa 6 milioni di individui, di cui quasi un milione vive nella capitale Bishkek. Fu abitato sin da tempi molto antichi, vi passava la Via della Seta, principale arteria commerciale dell'antichità tra Asia ed Europa. I regni kirghisi ebbero il loro momento di massima estensione intorno alla fine del I Millennio D.C., per poi essere conquistati prima dai Mongoli e, in seguito, dalla dinastia cinese Qing. Nel tardo '800, il territorio kirghiso fu ceduto dalla Cina all'impero zarista, malgrado le violente proteste dei locali. Dopo la Rivoluzione Russa, il paese entrò a far parte dell' Unione Sovietica. Molti russi vi si stabilirono incoraggiati dal regime sovietico, arrivando a superare la popolazione di origina kirghisa.
 
Nel 1991 La Repubblica del Kirghizistan divenne formalmente indipendente dall' Unione Sovietica. Nel 2010, nel sud del paese si sono verificati violenti scontri fra uzbechi e kyrghizi, che hanno causato diverse decine di migliaia di sfollati.
 

Per ulteriori informazioni
Ufficio Asia e Oceania (Area Internazionale), asiaoceania@caritas.it
 
Come contribuire
Chi vuole sostenere gli interventi di Caritas Italiana (causale: "Kirghizistan")
può versare il proprio contributo tramite.