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nazionale contrappunto
carcere Claudia e Irene, no alla rabbia: di Domenico Rosati
un’altra giustizia è possibile

sono mai staccata da quel momento. Si è conclusa a dicembre la seconda edizione di “A scuola di libertà”,
Come fare allora ad avere giustizia e manifestazione che la Conferenza nazionale volontariato giustizia (orga- SOCIETÀ SFILACCIATA, DOV’È
anche a riuscire a sciogliere quell’ela- nismo che raggruppa i gruppi di volontariato che operano nelle carceri)
stico e a scalfire quella pietra, quel ha indetto per “permettere alle scuole di incontrare il carcere”. Sono
sasso che soffoca, renderlo più picco- due mondi che si devono conoscere e confrontare “per riflettere insie- L’ANIMA DEI CORPI INTERMEDI?
lo, farlo sparire, fino a che ti lascia più me sul sottile confine tra trasgressione e illegalità, sui comportamenti
spazio per un respiro completo? Io vo- a rischio, sulla violenza che si nasconde dentro ognuno di noi”.
glio giustizia, ma quella giustizia per Il sottotitolo dell’edizione 2014 era “Un’altra giustizia è possibile”.
me non è data da quegli anni di pri- Tema conduttore della riflessione è stata la giustizia ripartiva, a partire
gione e non è che mi sento colpita da un’esperienza concreta e di profondo valore: quella che stanno
perché quelle persone sono uscite dal vivendo Claudia Francardi, moglie del carabiniere Antonio Santarelli,
carcere. Il momento che credo più vi- e di Irene Sisi, madre di Matteo Gorelli, il ragazzo che, fermato n lamento si leva da molte contrade. C’è la crisi dei corpi in- strati sociali escono per forza propria
cino ad aver ricevuto un atto di giusti- a un posto di blocco, ha aggredito Antonio e gli ha causato le lesioni termedi. Si è stracciato il tessuto connettivo della società. Che dall’analfabetismo e dall’asservi-
zia è stato quando ho avuto la possi- che lo hanno portato alla morte. mento e conquistano gradi di libertà
bilità, la fortuna, grazie a persone che Da questa esperienza, dagli abissi “di rancore e di dolore” che han- U sempre più somiglia a una nebulosa di cellule impazzite. È il sempre più elevati, non solo per i sin-
mi hanno aiutato, di conoscere le per- no sperimentato, queste due donne sono riuscite a uscire, grazie pro- trionfo dell’“individuo casuale”, avrebbe detto Achille Ardigò. Per- goli ma per l’intera classe cui appar-
sone che erano responsabili dell’omi- prio a un’esperienza di giustizia conciliativa. Un percorso che gli oltre tengono. Coscienza di classe e co-
cidio di mio padre, guardarle in faccia 15 mila ragazzi e ragazze coinvolti in “A scuola di libertà” hanno sapu- sino alcuni di quelli che nel secolo passato avevano fatto il verso scienza di società vengono poi a so-
e vedere la loro riflessione, il loro cam- to apprezzare e cogliere nelle più intense sfumature, grazie a un video alla signora Thatcher («non conosco la società, conosco solo gli in- vrapporsi, quando le tiene insieme il
biamento, il loro dolore, scoprire con di 36 minuti che, raccontando la storia di Claudia e Irene tramite dividui») si associano all’universale compianto. cemento di una solidarietà che si fa
meraviglia che lo stesso sasso che ho la loro stessa voce, pone i ragazzi di fronte a un dolore enorme, attitudine alla sintesi politica.
io, lo stesso elastico che ho io ce l’han- ma anche alla prova di come si possa superare rancore e sofferenza, Il fenomeno riguarda in modo speciale la sociologia cattolica, che
no anche loro. E allora forse una con- grazie all’incontro con l’altro. sempre aveva coltivato l’idea di una “società organizzata”, cioè modu- Solidarismo o corporativismo?
solazione viene dal provare insieme, a Claudia e Irene sono due persone apparentemente “modeste”, È chiaro che di pari passo con l’evo-
sciogliere quell’elastico e a scalfire ma la loro testimonianza riesce a far comprendere come i percorsi lata su infrastrutture finalizzate al buon funzionamento dell’insieme. luzione dei sistemi si realizza anche
quel sasso. Certamente non dal pen- di mediazione non siano una chimera: possono essere attivati e servo- Ve ne è traccia nella Costituzione Ita- un’evoluzione dei contenuti e dei
sare che la persona responsabile del no davvero a permettere alle persone, anzitutto alle vittime, ma anche liana, il cui secondo articolo evoca C’è la pressione esterna metodi dell’intermediazione sociale.
tuo dolore non tornerà mai più a casa ai carnefici, di non restare congelati in un interminabile circuito di sensi espressamente le “formazioni socia- della crisi. Ma anche Ed è evidente che oggi il moto di di-
dai suoi figli». di colpa e risentimenti. I ragazzi degli oltre duecento istituti coinvolti li” dove si “svolge la personalità” dei la caduta della capacità sgregazione si fa più aggressivo, per il
dall’iniziativa in tutta Italia hanno potuto riflettere su come si possa singoli. E dunque famiglie, associa- venir meno o l’indebolirsi delle for-
Conciliazione, non eccezione arrivare a commettere un delitto gravissimo e su come nessuno possa zioni professionali, cooperative, im- di pensiero solidale. me di compensazione che la solida-
Il ruolo delle
In queste parole, espresse insieme dirsi davvero immune dalla possibilità di diventare un “trasgressore”. prese, partiti: che si prolungano nella formazioni sociali pare rietà sociale ha saputo per lungo
con forza d’animo e profonda pietà da Ma nella loro mente sono rimaste impresse le parole di Claudia Fran- figura di uno stato, armonica espres- compromesso: trionfa tempo offrire, attraverso l’espansio-
una persona che ha subito un danno cardi: «Io non mi sopportavo nel dolore e nel rancore. Anzi nel dolore sione del tutto. Un ordine del giorno l’“individuo casuale”, ne del welfare e il pieno impiego, ma
irreparabile, vi è davvero il senso dei sì, perché per me il dolore è stato uno stato di grazia, un capire molto di Giuseppe Dossetti alla Costituente mentre i soggetti non solo. Si profila allora il rischio di
percorsi di mediazione e riconcilia- più profondamente (…). Non mi riconoscevo nel tempo di rabbia (…): conteneva la chiave ideologica del- associativi sembrano una regressione generale dal solida-
zione. Alla base, essi hanno l’idea che io il mio dolore lo voglio spendere bene, perché so quanto mi è costato». l’impianto: le formazioni sociali, in incapaci di ragionare rismo al corporativismo: come dire,
vittima e carnefice possano trovare un Davvero, insomma, un’altra giustizia è possibile: la storia di Claudia quanto riflessi dell’ordine naturale in termini di sintesi dalla visione generale a quella di
terreno comune dal quale poter ripar- e Irene ha mostrato a tanti ragazzi come vicende che possono spezza- delle cose, precedono lo stato, il qua- gruppi che inevitabilmente si affron-
tire, nel quale sia permesso alla vitti- re vite e personalità, e possono rendere individui e comunità nemici le è semplicemente chiamato a rico- tano in combattimenti mortali.
ma di liberarsi dal rancore e da senti- senza remissione, possono essere convertite in “un abbraccio di dolo- noscerne esistenza e prerogative. Fu condiviso da tutti. La diagnosi, ad ogni modo, va precisata. È da escludere
menti che alle volte non permettono re”, che riesce a dare un senso alla follia del reato commesso. Ora bisogna chiedersi quando, dove e come sia avve- che la caduta delle infrastrutture sociali dipenda da una
di vivere, e nel contempo al carnefice nuta l’esplosione di tale ordine sociale. Anche se la storia minore capacità di autotutela degli interessi in campo:
di comprendere la gravità del reato delle società avanzate rivela che, mentre declinano le for- questa si realizza in tutti gli ambiti, compreso quello po-
commesso, la portata del male fatto. insulti e grida, diventa fondamentale Così anche lo spazio apertosi grazie me arcaiche di organizzazione sociale, altre modalità di litico-parlamentare. Basti constatare la composizione de-
In una società incattivita, nella costruire spazi di dialogo e di media- alla legge 67/2014, con l’introduzione aggregazione si manifestano, a salvaguardia dei valori cisamente corporativa delle commissioni: giuristi alla
quale una madre che commette il più zione. Un’altra giustizia è possibile: dell’istituto della messa alla prova per della convivenza civile. giustizia, medici alla sanità, professori all’istruzione, sin-
atroce dei delitti, uccidendo suo fi- molte persone stanno lavorando per gli adulti, può essere un utile punto di Una speciale rilevanza è assunta dalle associazioni, dacalisti al lavoro...
glio, rischia di non trovare alcuno preparare un terreno dove sia possi- partenza per percorsi conciliativi. Ser- che prendono consistenza in diversi ambiti, non solo co- È invece da considerare l’ipotesi che si sia indebolita
spazio di dialogo, nella quale il suo bile ragionare sul dolore inflitto, non ve ora anche un’azione culturale, che me coaguli di interessi ma anche come fattori di incivili- la capacità di ragionare in termini di sintesi – ossia di be-
ingresso in carcere viene salutato con solo sugli anni di pena da scontare. sostenga questi primi interventi di mento. Il sindacato dei lavoratori o il movimento coope- ne comune – all’interno dei diversi comparti della strut-
probation e che prepari il terreno af- rativo, ad esempio, non funzionano soltanto come agenti tura sociale; e c’è da chiedersi se questo dipenda soltanto
Vittima e carnefice possono trovare finché questi percorsi non siano più di tutela dei diritti attraverso il contratto o l’azione poli- da fattori esterni, come l’incombere violento della crisi,
un terreno comune da cui ripartire, che eccezioni nel nostro panorama peni- tica, ma anche come fattori di educazione e di promozio- o non sia da attribuire anche all’affievolirsi dell’attitudine
permettaallavittimadi liberarsidasentimenti tenziario, ma possibilità davvero este- ne della coscienza sociale di vaste masse umane. delle associazioni e dei movimenti a porsi come centri di
che impediscono di vivere, e al carnefice se a molti, se non a tutti. Oltre la retorica dell’emancipazione del “quarto stato”, educazione civica alla solidarietà, al servizio e (le ultime
di capire la portata del male fatto c’è insomma la verità di un processo storico in cui interi vicende romane lo reclamano) alla legalità.


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