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Mercoledì 24 Marzo 2021
Testimonianze dalla Diocesi di Vicenza   versione testuale

Alcune prime esperienze di “volontariato femminile” risalgono al 1979, ma è con l’esperienza di Vicenza che si dà tradizionalmente avvio ufficialmente all’Anno di Volontariato Sociale. Maria Grazia Rossetto, Antonietta Spezzapria, Loreta Zanatta e Fernanda Minuzzo: sono i nomi delle quattro ragazze che nel 1981 scelgono il 25 marzo, solennità liturgica dell’Annunciazione, per aprire la strada. Condividevano la vita comunitaria in un appartamento offerto alla Caritas diocesana dalle Suore Poverelle, nel centro della città, in Corte del Lotto, fondando così la “Comunità della Speranza”.
Così ne dava l’annuncio don Antonio Fioravanzo, direttore della Caritas vicentina, sul settimanale della Diocesi.
 
Il vescovo, Alnoldo Onisto, volle incontrare le quattro ragazze nei primi giorni del loro servizio, affidando loro il mandato di servire nella Diocesi a favore dei poveri, secondo le linee pastorali delineate nella lettera “Fare famiglia con chi non ce l’ha”. Così lo ricorda in una testimonianza video, oggi, S.Ecc. mons. Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza, a 40 anni da quegli eventi.
 
Tra le prime cose da segnalare, c’è la redazione di un “progetto di lavoro” per le quattro ragazze. Secondo le scelte iniziali, Antonietta e Fernanda si dedicano principalmente al sostegno delle famiglie in difficoltà per la presenza di disabili o anziani e per altre situazioni particolari. Maria Grazia e Loreta si dedicano principalmente alle forme alternative all’istituzionalizzazione, in modo particolare alla Casa-famiglia della Casa del Giovane al pronto intervento sostenuto dalle Suore delle Poverelle; inoltre, alla sensibilizzazione e all’animazione di alcuni gruppi della parrocchia di San Pietro.
La piccola comunità, inoltre, decide di sostenere ad un giovane solo, residente nel quartiere di santa lucia, con una complessa problematica di disadattamento. Qui, una prima relazione sulle attività svolte.
 
Così ricordano in due video quell’esperienza, dopo quarant’anni, due delle quattro ragazze: Maria Grazia Rossetto e Antonietta Spezzapria. Oltre al servizio concreto, l’esperienza comprende le attività di conoscenza del territorio, il collegamento con altri soggetti operanti, la formazione, la vita comunitaria, le fasi di programmazione e verifica.
 
Nel 1991, a dieci anni di distanza, così don Antonio Fioravanzo ricordava quei primi momenti su Italia Caritas, il mensile della Caritas Italiana. Nel 2011, a 30 anni dall'inizio dell'esperienza, la Caritas diocesana di Vicenza ricordava così l'avvenimento.
Qui, infine, il ricordo dei 40 anni sul settimanale diocesano.