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Gli obiettivi di sistema, le finalità della formazione e le questioni chiave   versione testuale
 L’ampia consultazione ed il confronto a diversi livelli (interno a Caritas Italiana, nazionale e territoriale) hanno permesso di definire alcuni obiettivi di sistema che saranno realizzati nel corso della sperimentazione connettendo proposte formative, scelte organizzative e modalità di informazione.
Di seguito sono indicati tali obiettivi e, tra parentesi, le principali attività del solo ufficio formazione che puntano alla realizzazione degli stessi.
1. rafforzare la capacità delle Delegazioni regionali di offrire formazione agli operatori diocesani (in una logica sussidiaria), assumendo progressivamente la responsabilità di azioni formative che non è possibile, o efficace, proporre a livello nazionale
2. incrementare il numero di operatori diocesani idonei a svolgere servizi di formazione/consulenza all’interno delle stesse diocesi e a livello regionale e/o nazionale, consolidando la rete di coloro che hanno già sperimentato questo tipo di impegni e aggregando persone che già svolgevano questo servizio
3. valorizzare la capacità della Caritas di presidiare funzioni di animazione della comunità attraverso il servizio ai poveri muovendosi su un’asse che va dalle micro-comunità locali (es. parrocchie) a ciascuno degli oltre 160 membri di Caritas Internationalis (globale)
4. investire energie e risorse in alcune aree e/o metodi di lavoro innovativi rispetto all’approccio tradizionale utilizzato negli anni passati, puntando a ricerche mirate e sperimentazioni nelle pratiche formative
5. consolidare ed espandere la capacità del sistema formativo integrato (quantomeno nei livelli nazionale e regionale) di utilizzare la piattaforma per la formazione e-learning, valorizzando pratiche innovative e la possibilità di offrire opportunità di apprendimento ad una pluralità di soggetti rispettando la progressiva contrazione delle risorse disponibili
6. ampliare le sperimentazioni di attività formative che favoriscono e consolidano azioni di pastorale integrata
 
Il Piano Integrato di Formazione, con carattere pluriennale, ha quattro finalità generali, di pari dignità, relative ai cambiamenti e benefici attesi nelle persone e nell’organizzazione:
1. Aumentare la consapevolezza degli operatori Caritas come operatori pastorali con specifiche funzioni di animazione comunitaria alla testimonianza della carità perché sia espressione di tutta la Chiesa.
2. Accrescere, in volontari – operatori (dipendenti e collaboratori) - responsabili, la capacità di vivere l’esperienza Caritas come esperienza di crescita e maturazione personale nel servizio agli altri e al territorio.
3. Incrementare la capacità di collaborare e integrare (principi e valori, linguaggi e stili, analisi e prospettive, competenze e capacità, saperi e conoscenze, nonché buone prassi, metodologie e strumenti connessi alle esperienze concrete realizzate) sia all’interno della Caritas sia nelle relazioni con altri soggetti della comunità ecclesiale e delle comunità civili territoriali.
4. Sviluppare le competenze dei diversi soggetti che operano in Caritas (direttori, membri dell’équipe, amministrativi, operatori cda, …) ed insieme a Caritas nella Chiesa (sacerdoti, diaconi, religiosi, laici), per far crescere l’efficacia nel servizio ed equilibrare la dimensione pastorale e tecnica nell’agire.
La Caritas Italiana, con il PIF, ha aperto un cantiere di lavoro collettivo, partecipato e di carattere progressivo, per considerare attentamente alcune questioni trasversali all’agire Caritas, che sono state messe a fuoco nella fase di ascolto e comprensione dei bisogni formativi.
E’ emersa la necessità di sollecitare e abilitare nei soggetti coinvolti nella formazione, attraverso una particolare cura  nella progettazione e nella realizzazione delle proposte di formazione, questo ventaglio di capacità:
1. curare le radici di Caritas per guardare al presente e al futuro
2. stare nel tempo e innovare la propria presenza
3. integrare dimensione pastorale e tecnica nell’agire quotidiano
4. prendersi cura di chi si prende cura
5. essere animatori per lo sviluppo di responsabilità nelle/delle comunità e per la costruzione di nuovi pensieri e legami nel territorio
6. assumersi responsabilità nelle relazioni con le istituzioni
7. mettere al centro la persona, con la famiglia, nel lavoro per le comunità
8. leggere e interpretare le connessioni tra le dimensioni locali e globali
9. comunicare all’interno e all’esterno di Caritas.