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Martedì 10 Maggio 2022
Caritas: non dimentichiamo la Siria   versione testuale

L'Unione europea ha organizzato per il 9 e 10 maggio 2022 la Sesta Conferenza di Bruxelles su "Sostenere il futuro della Siria e della regione". L'obiettivo generale della conferenza è continuare a sostenere il popolo siriano in Siria e nella regione mediorientale, mobilitando la comunità internazionale a sostegno di una soluzione politica globale e credibile al conflitto siriano, in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Se il 9 maggio, che coincide con la ricorrenza della festa dell’Europa, si è svolto un confronto con le associazioni della società civile e ong impegnate per la Siria, il 10 invece si tiene una riunione ministeriale nei palazzi di Bruxelles con la partecipazione sia degli Stati donatori che accolgono i profughi siriani, sia delle Agenzie delle Nazioni Unite.  
Caritas Italiana sostiene la linea espressa congiuntamente da Caritas Europa, di cui è membro partner, e Caritas Medio Oriente e Nord Africa (MONA): auspica infatti che la conferenza possa essere un’occasione preziosa per inviare un messaggio di speranza e resilienza al popolo siriano, ferito da oltre 11 anni di guerra. La situazione umanitaria in Siria è infatti sempre più drammatica. Più di due terzi della popolazione ha fortemente bisogno di assistenza umanitaria. Oltre il 90% delle persone vive al di sotto della soglia di povertà a causa di una molteplicità di fattori: quali a recessione economica globale causata dalla Pandemia di COVID-19, l’impatto delle sanzioni internazionali, la crisi politica ed economica in Libano, fino ad arrivare alle conseguenze della guerra in Ucraina. A questo si aggiunge il fatto che nella nazione siriana circa una persona su due vive in aree contaminate da ordigni esplosivi che continuano a ferire e uccidere civili, di cui la metà sono bambini. La Siria non a caso, presenta uno dei più alti tassi di disabilità a livello globale: 4,2 milioni di persone bisognose sono disabili, principalmente a causa del violento conflitto. Si registra una mancanza di medicinali essenziali, nonché di attrezzature e forniture mediche, in particolare per i trattamenti contro il cancro. Inoltre, più del 50% degli operatori sanitari ha lasciato il Paese e la fuga di cervelli in tutti i settori chiave dell’economia e del welfare prosegue senza soluzione di continuità.
Alla luce di queste tendenze e sulla base del dialogo con i membri e partner locali, Caritas Europa e Caritas MONA hanno delineato importanti raccomandazioni dirette a tutti i ministri e decisori politici partecipanti alla conferenza: perché nessuno si dimentichi del futuro della Siria e del suo popolo.  
Caritas Italiana continua il suo impegno in favore della popolazione siriana in Siria e nei paesi che accolgono gli oltre 6,6  milioni di rifugiati che ancora non possono far ritorno alle loro case. Un impegno a sostegno delle Caritas locali che da 11 anni stanno assistendo la popolazione più vulnerabile per rispondere ai bisogni essenziali (salute, cibo, alloggio, protezione), ma anche per sostenere i tanti giovani che anelano ad un futuro di  pace.