L’acqua, secondo la Dottrina sociale della Chiesa, è un dono che deve essere usato in modo razionale e solidale, è un diritto elementare, universale e inalienabile che va rispettato e reso praticabile a tutti senza una sua mercificazione.
Ogni anno cinque milioni di persone muoiono per malattie connesse alla non potabilità dell’acqua o alla sua mancanza. Per circa 800 milioni di persone che vivono in aree rurali del pianeta, la disponibilità idrica è strettamente collegata alla sicurezza alimentare e rappresenta una questione di vita o di morte.
In occasione della Giornata mondiale dell'acqua (22 marzo), la Caritas della diocesi di Bolzano-Bressanone ricorda che, per dare una risposta al bisogno di acqua di alcune regioni del Sud del mondo, negli ultimi 12 mesi, grazie alla sensibilità e all'aiuto della popolazione altoatesina, ha sostenuto interventi per 317.479 euro in sette dei Paesi tra i più poveri di Sudamerica e Africa (Bolivia, Burkina Faso, Camerun, Etiopia, Kenya, Mozambico, Tanzania).
I progetti di Caritas hanno come finalità l’individuazione di fonti idriche, la loro potabilizzazione, la loro conservazione (per proteggerle dall’inquinamento) per lunghi periodi, la costruzione di invasi per la raccolta di acqua piovana da destinare sia al consumo umano che a quello di greggi e mandrie oltre che a uso agricolo, la costruzione di acquedotti, fontanelle familiari e impianti di irrigazione a goccia per ottimizzare il consumo idrico.