Orientamenti per le Caritas diocesane [PDF]
La Caritas Italiana, in collaborazione con le Caritas diocesane, propone vari progetti di servizio civile all’estero in diverse parti del mondo. Tra questi, la proposta dei caschi bianchi. La Caritas Italiana è uno degli organismi appartenenti alla "Rete Caschi Bianchi", nata in seguito all’approvazione della legge 230/98 che disciplina l’obiezione di coscienza ed il servizio civile. Nel settembre del 2001 Caritas Italiana ha presentato ufficialmente il "Progetto caschi bianchi", con il quale si propone di inviare all’estero, negli Stati afflitti da situazioni di crisi, obiettori di coscienza, volontari e volontarie con il ruolo di "operatori di pace", promuovendo, al contempo, i temi dell’educazione alla mondialità e all’intercultura.
Lo stile di presenza del casco bianco è improntato alla prossimità e alla condivisione con le popolazioni locali, con l’obiettivo del cambiamento culturale e del coinvolgimento delle parti in conflitto, utilizzando come riferimento culturale ed esperienziale la difesa popolare nonviolenta. In linea con le finalità pedagogiche della Caritas Italiana, il progetto si pone l’obiettivo di contribuire alla crescita formativa del giovane, ai fini, una volta conclusa la missione all’estero, di una più consapevole "cittadinanza attiva".
La valenza formativa del progetto, pertanto, risiede nell’intreccio tra le varie fasi di orientamento, formazione, attività all’estero, rientri e accompagnamento. La durata del servizio civile in qualità di casco bianco riguarda un periodo effettivo all’estero non inferiore ai 9 mesi ed un impegno complessivo non inferiore ai 12 mesi. Caritas Italiana ed il casco bianco definiscono il loro rapporto attraverso il "contratto di servizio civile" ed il relativo "piano individuale di impiego", definendo i percorsi individuali, le esigenze dei/lle partecipanti, i diritti/doveri reciproci e le corrispondenti responsabilità.
Le attività dei caschi bianchi, secondo l’ottica della Caritas Italiana, hanno la finalità di produrre delle ricadute positive in ambito diocesano attraverso l’opera di sensibilizzazione svolta dai volontari stessi con la propria Caritas diocesana durante i vari rientri dalle missioni all’estero. Ciò avviene tramite la progettazione del cosiddetto "piano di animazione", tramite il quale il casco bianco si propone di rendere partecipe la sua comunità di appartenenza della sua esperienza di servizio civile all’estero.
Attualmente il "Progetto caschi bianchi" è realizzato con alcuni progetti di servizio civile all’estero proposti e realizzati da alcune Caritas diocesane e da progetti nazionali proposti e realizzati direttamente dalla Caritas Italiana che le Caritas diocesane possono promuovere ed a cui possono partecipare con le modalità di seguito descritte. Essi vengono proposti in occasione dei bandi di selezione che l’Ufficio Nazionale per il servizio civile pubblica periodicamente.
Gli altri organismi appartenenti alla Rete caschi bianchi che propongono progetti di servizio civile all'estero sono Focsiv, Associazione Papa Giovanni XXIII, Gavci
Come si diventa casco bianco con la Caritas: le varie fasi per partecipare al progetto