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Aiuti e informazione: l’impegno di Caritas Italiana   versione testuale
17 agosto 2020
Caritas Italiana ha un impegno trentennale nel Sud Sudan e nella regione, a sostegno delle fasce sociali vulnerabili e dei milioni di sfollati interni e rifugiati in altri paesi, in appoggio alla Chiesa locale e in coordinamento con la rete Caritas internazionale. Prima in Sudan, in particolare in Darfur, nella regione dei Monti Nuba (interventi ancora in corso) e in altre aree (area di Kosti), poi anche in Sud Sudan, dove sin dalla nascita della Caritas nazionale, dopo l'indipendenza, ha supportato il processo di formazione del personale e di rafforzamento istituzionale (processo ancora in corso) nonché alcuni progetti di formazione sanitaria e di sviluppo agricolo nella diocesi di Wau. Dopo lo scoppio della guerra civile, l'impegno si è concentrato nell'aiuto umanitario a profughi e sfollati, principalmente in ambito sanitario, alimentare-nutrizionale, educativo e di peacebuilding.
Dal 2016 a oggi l'impegno si è intensificato, anche grazie ai molteplici contributi della Conferenza episcopale italiana, che ha destinato fondi otto per mille, e alla collaborazione con altre realtà umanitarie e sociali. Gli interventi attuali riguardano in particolare: 
  • l’aiuto d’urgenza di tipo alimentare e con beni di prima necessità;
  • il supporto al ripristino delle attività produttive, attraverso il piano triennale di Caritas Sud Sudan;
  • l’assistenza sanitaria, grazie alla collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm e all’appoggio all’ospedale S. Daniel Comboni a Wau, gestito da religiose e religiosi Comboniani;
  • l’aiuto ai profughi sudsudanesi e alle comunità ospitanti in Uganda attraverso Caritas Uganda. Rifugiati sudsudanesi in Etiopia sono anche tra i beneficiari dei programmi di “corridoi umanitari” e “corridoi universitari”, per un ingresso in sicurezza in Italia.
Caritas Italiana è da tempo impegnata anche in molteplici azioni di informazione e sensibilizzazione sulla realtà sudsudanese, come dimostrano la recente pubblicazione (a luglio) di un articolato Dossier sulla situazione attuale del paese, insieme a molte altre sigle ecclesiali, sociali e della cooperazione allo sviluppo italiana, alla campagna Chiudiamo la forbice, molto attenta, anche in termini di ricadute progettuali, alla realtà del paese africano.