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Venerdì 28 Aprile 2017
Caritas Perugia – Città della Pieve   versione testuale
Dal "mini concerto" all'Emporio "Tabgha" il messaggio «non di solo pane vivrà l'uomo»
   
Doveva essere un “mini concerto” di violino, quello tenuto dal maestro David Marzoli il 26 aprile all’Emporio Caritas “Tabgha”, presso il “Villaggio della Carità” di Perugia. Poi, però, è durato più di due ore trasmettendo “note” di serenità a fruitori e volontari della struttura.
     
Il violinista, al termine del concerto, ha detto: «Come ci ricorda Gesù, “non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, anche attraverso la bellezza dell’arte della musica di grandi compositori come Beethoven, Mozart, … perché dietro il loro genio c’è stata una scintilla di Dio». 
   
David Marzoli, violinista professionista che ha studiato ai Conservatori di Perugia e Firenze, dopo aver suonato in prestigiose orchestre nazionali, svolge da tredici anni attività di missionario evangelizzatore in Sudan, in seno all’esperienza del cammino neocatecumenale. A proposito del "mini concerto", il violinista ha detto: «Porto la bellezza della musica in una realtà con persone in difficoltà anche materiale che si rivolgono a queste strutture caritative per essere aiutate, e non sono solo immigrate. Ho amici italiani che si trovano a frequentare mense e empori della Caritas perché divorziati e in gravi difficoltà familiari. Conosco da tempo le realtà caritative della Chiesa e comprendo cosa attraversano, anche umanamente, le persone che le frequentano».
   
Uno dei prossimi appuntamenti rivolti ai volontari dei quattro Empori della Caritas diocesana perugino-pievese (Perugia città, zona industriale di San Sisto, Ponte San Giovanni e Marsciano) sarà la giornata di formazione spirituale del 20 maggio (ore 9.30-17.30), presso il “Villaggio Santa Caterina” a Solfagnano (Pg), la struttura di accoglienza della Chiesa diocesana per anziani autosufficienti ma in gravi difficoltà materiali. L’obiettivo della giornata è quello, spiegano i promotori, «di crescere nella fede per rendere sempre più credibile il nostro servizio a favore dei poveri, soprattutto in questo delicato momento in cui la povertà ha assunto dimensioni preoccupanti e tutti siamo chiamati ad essere “annunciatori di speranza”».