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Mercoledì 7 Dicembre 2016
In vista del 10 dicembre prossimo, Giornata mondiale dei Diritti umani, che ricorda la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani nel 1948, Caritas Italiana pubblica il suo 21° Dossier con dati e testimonianze (DDT), dal titolo "Divieto di accesso. Flussi migratori e diritti negati".
Nel testo si ricorda come il diritto di migrare e quello di restare sono entrambi ugualmente negati per un’ampia parte di popolazione mondiale. Ma le migrazioni non sono sempre dettate da guerra e povertà e i Paesi del Sud del mondo sono anche terra di destinazione e di “rifugio” della gran parte di coloro che scappano. Un intrico di cause e di flussi molto più complesso di quello che solitamente viene rappresentato: movimenti interni e diretti all’estero, regolari e irregolari, volontari e forzati, circolari o definitivi.
L’Africa, cui è dedicato il focus di questo Dossier, è l’emblema di tutto questo. In Europa il sempre più diffuso atteggiamento culturale e politico di paura e chiusura è in contraddizione con tale complessità e finisce per acutizzare anziché contrastare la lesione dei diritti fondamentali delle persone che migrano e di quelle che restano, la naturale circolarità delle migrazioni, lo sviluppo umano dei Paesi più impoveriti. Un cambio di rotta è necessario per riconoscerci tutti nuovamente cittadini dello stesso mondo. Senza divieti di accesso.
Il Dossier segue i 20 già pubblicati a partire dal gennaio 2015 e dedicati a molteplici tematiche, tutti consultabili nella specifica sezione.
Nel testo si ricorda come il diritto di migrare e quello di restare sono entrambi ugualmente negati per un’ampia parte di popolazione mondiale. Ma le migrazioni non sono sempre dettate da guerra e povertà e i Paesi del Sud del mondo sono anche terra di destinazione e di “rifugio” della gran parte di coloro che scappano. Un intrico di cause e di flussi molto più complesso di quello che solitamente viene rappresentato: movimenti interni e diretti all’estero, regolari e irregolari, volontari e forzati, circolari o definitivi.
L’Africa, cui è dedicato il focus di questo Dossier, è l’emblema di tutto questo. In Europa il sempre più diffuso atteggiamento culturale e politico di paura e chiusura è in contraddizione con tale complessità e finisce per acutizzare anziché contrastare la lesione dei diritti fondamentali delle persone che migrano e di quelle che restano, la naturale circolarità delle migrazioni, lo sviluppo umano dei Paesi più impoveriti. Un cambio di rotta è necessario per riconoscerci tutti nuovamente cittadini dello stesso mondo. Senza divieti di accesso.
Il Dossier segue i 20 già pubblicati a partire dal gennaio 2015 e dedicati a molteplici tematiche, tutti consultabili nella specifica sezione.
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