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Mercoledì 12 Ottobre 2016
Esattamente un anno fa, il 13 ottobre 2015, la Camera licenziò in prima lettura la proposta di riforma della legge sulla cittadinanza n.91/92. Quel giorno le organizzazioni della campagna L'Italia sono anch'io, che tra il settembre 2011 e il marzo 2012 avevano raccolto più di 200mila firme su due proposte di legge di iniziativa popolare sulla riforma della cittadinanza e il riconoscimento del diritto di voto amministrativo dei cittadini stranieri, sperarono in una rapida discussione e approvazione definitiva della riforma da parte del Senato.
Invece a un anno di distanza non solo la legge non è stata approvata, ma non è neanche iniziata la discussione nella competente Commissione Affari Costituzionali.
Le promesse fatte dalla relatrice Lo Moro (Pd) e dalla Presidente della Commissione Finocchiaro (PD) nel corso di un'audizione in Commissione di alcune delle associazioni promotrici della campagna svolta l'1 aprile 2016 risultano a tutt'oggi disattese. Allora la Presidente si impegnò ad avviare la discussione dopo le elezioni amministrative di giugno. Sono passati 4 mesi ma della discussione non vediamo l'ombra.
Invece a un anno di distanza non solo la legge non è stata approvata, ma non è neanche iniziata la discussione nella competente Commissione Affari Costituzionali.
Le promesse fatte dalla relatrice Lo Moro (Pd) e dalla Presidente della Commissione Finocchiaro (PD) nel corso di un'audizione in Commissione di alcune delle associazioni promotrici della campagna svolta l'1 aprile 2016 risultano a tutt'oggi disattese. Allora la Presidente si impegnò ad avviare la discussione dopo le elezioni amministrative di giugno. Sono passati 4 mesi ma della discussione non vediamo l'ombra.
Il ddl licenziato dalla Camera non è quello che avremmo voluto. Presenta molte criticità e carenze sul tema delle naturalizzazioni (che non viene affrontato), sulle misure atte ad evitare la discrezionalità delle pubbliche amministrazioni nella valutazione delle singole richieste di cittadinanza, sull’introduzione della clausola del possesso, da parte di uno dei genitori, della Carta di lungo soggiornante, il cui rilascio è legato al reddito e alle dimensioni dell’abitazione, sulla normativa che riguarda i minori arrivati da piccoli in Italia. Tuttavia la sua rapida approvazione consentirebbe che circa un milione di giovani di origine straniera italiani di fatto lo diventassero anche per legge.
Per questo la campagna L'Italia sono anch'io sostiene l'iniziativa promossa dai giovani del gruppo Italiani senza cittadinanza a Napoli, Padova, Palermo, Reggio Emilia e Roma per chiedere che il Senato calendarizzi subito la discussione della riforma. Manifesteranno il 13 ottobre nel cuore delle nostre città indossando un lenzuolo bianco esprimendo simbolicamente l'ingiustizia di una legislazione che condanna migliaia di giovani cresciuti e/o nati nel nostro paese all'invisibilità non riconoscendoli come cittadini. in particolare a Roma è previsto un flash mob alle ore 15 davanti al Pantheon.
Le organizzazioni della campagna L'Italia sono anch'io saranno insieme a loro per chiedere al Presidente del Senato Pietro Grasso di attivarsi per calendarizzare al più presto la discussione della riforma. Se non ora, quando?
La Campagna L’Italia sono anch’io è promossa da Acli, Arci, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca, Comitato 1° Marzo, Comune di Reggio Emilia, Comunità di Sant'Egidio, Coordinamento Enti Locali Per La Pace, Emmaus, Fcei, Legambiente, Libera, Lunaria, Migrantes, Il Razzismo è Una Brutta Storia, Rete G2 - Seconde Generazioni , Tavola Della Pace, Terra del Fuoco, Ugl, Uil, Uisp
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