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Lunedì 5 Settembre 2016
Un anno fa l’appello lanciato da Papa Francesco il 6 settembre 2015. Un appello del Papa che ha trovato le nostre Chiese già da tempo in prima fila nel servizio, nella tutela, nell’accompagnamento dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha approvato un Vademecum con una serie di indicazioni pratiche per le Diocesi italiane circa l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia e per la solidarietà con i paesi di provenienza dei migranti
Caritas ha continuato e intensificato il suo impegno sia nei Paesi d’origine (vedi la Campagna Il diritto di rimanere nella propria terra"), nei Paesi lungo tutte le rotte dei profughi sia in Italia per l’accoglienza che nelle varie aree di crisi.
Mappa interattiva sull'impegno Caritas in Italia
Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha approvato un Vademecum con una serie di indicazioni pratiche per le Diocesi italiane circa l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia e per la solidarietà con i paesi di provenienza dei migranti
Caritas ha continuato e intensificato il suo impegno sia nei Paesi d’origine (vedi la Campagna Il diritto di rimanere nella propria terra"), nei Paesi lungo tutte le rotte dei profughi sia in Italia per l’accoglienza che nelle varie aree di crisi.
Mappa interattiva sull'impegno Caritas in Italia
Nello specifico nella Mappa si vede come Caritas Italiana ripropone tra le altre, una progettualità già sperimentata in una decina di Diocesi nel corso del 2012. Si tratta del progetto “Rifugiato a casa mia” che vede il coinvolgimento della comunità cristiana in uno sforzo volto all’accoglienza di rifugiati e richiedenti protezione internazionale presso famiglie, istituti religiosi o parrocchie dove comunque i beneficiari dovranno essere seguiti da famiglie tutor.
All’estero, la Conferenza Episcopale Italiana propone di valorizzare le esperienze di cooperazione internazionale e di cooperazione missionaria e sostenere 1.000 microrealizzazioni nei Paesi di provenienza dei migranti in fuga da guerre, fame, disastri ambientali, persecuzioni politiche e religiose, per garantire loro il diritto di rimanere nella propria terra. L’accoglienza non può far dimenticare le cause del cammino e della fuga dei migranti che arrivano nelle nostre comunità (vedi la Campagna Il diritto di rimanere nella propria terra").
All’estero, la Conferenza Episcopale Italiana propone di valorizzare le esperienze di cooperazione internazionale e di cooperazione missionaria e sostenere 1.000 microrealizzazioni nei Paesi di provenienza dei migranti in fuga da guerre, fame, disastri ambientali, persecuzioni politiche e religiose, per garantire loro il diritto di rimanere nella propria terra. L’accoglienza non può far dimenticare le cause del cammino e della fuga dei migranti che arrivano nelle nostre comunità (vedi la Campagna Il diritto di rimanere nella propria terra").
Inoltre in Siria e nei Paesi limitrofi, a Gaza, in Iraq fornendo alloggi, assistenza sanitaria, cibo, generi di prima necessità, istruzione, protezione a donne e bambini, assistenza psicologica per traumi causati dal conflitto. Nell’Europa dell’Est le Caritas dei paesi maggiormente coinvolti, con il sostegno di Caritas Italiana, si sono attivate per portare aiuti a questa marea umana priva di tutto: generi alimentari, acqua, materiale per l’igiene, pannolini per i neonati. E soprattutto una parola di conforto nei tanti bivacchi di fortuna che si incontrano nelle città di questi paesi.
Caritas Italiana ha anche realizzato diverso materiale, a partire da un Dossier su accoglienza profughi (.pdf) per informare sulla situazione nei vari contesti, dai Balcani al Mediterraneo e contribuire alla conoscenza di un fenomeno dai tratti molto complessi che negli ultimi mesi ha assunto una dimensione globale.
Durante il 38° Convegno delle Caritas è stato diffuso il Rapporto "La primavera dei profughi e il ruolo della rete ecclesiale in Italia" (.pdf), aggiornato ad aprile 2016.
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